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Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Robert King (e-watchman)
Finché egli arrivi
Commento sulla Scrittura del Giorno: Giovedì 8 settembre, 2016
Continuate a far questo in ricordo di me (1 Cor. 11:24)
È scesa la notte ma Gerusalemme è avvolta dalla tenue luce della luna piena. È la sera del 14 nisan del 33. Gesù e i suoi apostoli hanno celebrato la Pasqua per commemorare la liberazione di Israele dalla schiavitù in Egitto avvenuta 15 secoli prima. Con undici leali apostoli Gesù istituisce ora un pasto speciale per commemorare la sua morte che sarebbe avvenuta prima della fine di quel giorno (Matt. 26:1, 2). Pronuncia una benedizione e passa il pane non lievitato agli apostoli, dicendo: “Prendete, mangiate”. Poi prende un calice di vino, rende nuovamente grazie, e dice: “Bevetene, voi tutti” (Matt. 26:26, 27). Gesù non passa nessun altro cibo, ma ha molte altre cose da dire ai suoi seguaci fedeli in questa sera memorabile. Fu così che Gesù istituì la Commemorazione della sua morte, chiamata anche “pasto serale del Signore” (1 Cor. 11:20). w15 15/1 2:1-3

Quando una persona cara scompare, la ricordiamo con affetto. Ma quando questa persona è con noi non c'è alcuna necessità di tenerla nella nostra memoria. Gesù disse ai suoi seguaci di “continuare a far questo in ricordo di me". Paul disse ai Corinti che il memoriale sarà osservato solo "finché egli arrivi". Questo crea un dilemma per la Watchtower, in quanto insegna che Cristo è arrivato nel 1914. Ovviamente se ciò fosse vero, allora il Pasto Serale del Signore avrebbe poi cessato di essere osservato. Per far fronte a questa evidente discrepanza la Watchtower ha avuto ricorso all’insegnamento che Cristo arriva in più di una occasione. Presumibilmente la sua prossima venuta in programma è quando viene sulle nubi del cielo, quando ogni occhio lo vedrà. Ma questo risolve la contraddizione? No, non affatto. Nel racconto di Luca, quando Gesù istituì il memoriale della sua morte Cristo ha detto:
“Ho grandemente desiderato mangiare con voi questa pasqua prima che io soffra; poiché vi dico: Non la mangerò di nuovo finché non sia adempiuta nel regno di Dio”. E, accettando un calice, rese grazie e disse: “Prendete questo e passatelo l’uno all’altro fra voi; poiché vi dico: Da ora in poi non berrò di nuovo del prodotto della vite finché non arrivi il regno di Dio.”
Notate, per favore, che il ricordo della morte sacrificale di Cristo è ovviamente concluso, compiuto, quando il Regno di Dio viene, il che si armonizza con la verità espressa nella lettera di Paolo ai Corinti. Naturalmente, l'insegnamento centrale della Watchtower è che il Regno di Dio è stato stabilito in pieno nel 1914. I testimoni di Geova sono anche tenuti a credere che la prima risurrezione è iniziata. In sostanza, tutte le cose sono state compiute. Ma per mascherare il fatto evidente che nulla è cambiato significativamente dal tempo in cui il regno del mondo è diventato il regno del nostro Signore, la Watchtower insegna che anche se tutte le cose sono state compiute e che il Regno è venuto, verrà ancora una volta, evidentemente durante la tribolazione. Un'altra scomoda verità è ciò che è consegnato nel capitolo dodicesimo di Luca. Rivolgendosi al suo piccolo gregge a chi è stato promesso il Regno, Gesù esortò a rimanere in guardia per la sua venuta:
“I vostri lombi siano cinti e le vostre lampade accese, e voi stessi siate simili a uomini che aspettano il loro signore quando torna dal matrimonio, affinché, quando arriva e bussa, subito gli aprano. Felici quegli schiavi che il signore, arrivando, troverà vigilanti! Veramente vi dico: Egli si cingerà e li farà giacere a tavola e, avvicinatosi, li servirà. E se arriva alla seconda vigilia, o anche alla terza, e li trova così, felici loro! Ma sappiate questo, che se il padrone di casa avesse saputo in quale ora sarebbe venuto il ladro, sarebbe stato vigilante e non avrebbe fatto scassinare la sua casa. Anche voi siate pronti, perché in un’ora che non pensate viene il Figlio dell’uomo”.
Nei versi sopra Gesù ha usato i verbi "venire" e “arrivare” quattro volte. Questa venuta è la stessa che la sua venuta sulle nubi del cielo per punire gli empi, la venuta che i testimoni di Geova aspettano? La Watchtower dice di sì. È interessante notare che Gesù istituì il Pasto Serale del Signore quando i suoi apostoli erano reclinati con il Signore al tavolo e che subito dopo Gesù si alzò dal tavolo e si cinse con un asciugamano e assunse le funzioni di uno schiavo quando lavò i piedi dei discepoli. Inoltre, come i Testimoni di Geova sanno bene, la parola greca "parusia" letteralmente, significa essere al fianco. Così, possiamo capire che durante la sua presenza Gesù sarà ai fianchi dei suoi discepoli e li servirà. È evidente che è la presenza di Cristo con i suoi discepoli che determina il compimento di tutte le cose e la conclusione del ricordo di lui. Non sorprende che Gesù abbia sottolineato l'importanza di rimanere svegli e di essere pronti a riceverlo quando busserà.
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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
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