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Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Musings About God
La Verità a proposito di Dio …
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La vera ragione per cui si soffre. Potresti essere sorpreso.
Diversi anni fa, sono stato svegliato nel cuore della notte dal suono di mio padre in agonia. Fu l’inizio di un lungo viaggio attraverso l’inferno chiamato cancro. Se vi trovate nella stessa situazione, o se è il caso di un  vostro parente o conoscente, vi prego di perdonarmi l’uso di una parola orribile, ma poche parole possono esprimere questo orrore. Ma questo fu solo l’inizio di un processo di discussione e di riflessione che proseguì per anni dopo la morte di mio padre.

La mia prima reazione al dolore di mio padre mi sorprese e mi disturbò molto. Risentivo rabbia e risentimento verso Dio. Mai me lo sarei aspettato da me. Sono molto imbarazzato e veramente triste di dover riferirvi quello che ho detto a Dio. Davvero, gli ho detto: So benissimo che tutti dobbiamo morire, ma se permetti che mio padre soffra terribilmente, non te lo perdonerò mai perché so benissimo che puoi impedire che quello avvenga. Fortunatamente, mio padre non ha mai attraversato il lungo periodo di sofferenze che avevo anticipato e che aveva provocato la mia esplosione d’ira con Dio. Però, sono rimasto con un problema: avevo bisogno di sapere perché Dio permette la sofferenza. Evidentemente, c’era qualcosa circa la natura di Dio che non capivo. Allora, come Winnie-the-Pooh, ero determinato a pensare, pensare, pensare… La prima regola nel mio processo di indagine che ho deciso di utilizzare alle ricerca della risposta alla mia domanda su Dio e la sofferenza era che la risposta doveva essere deduttiva e non induttiva. In altre parole, una conclusione induttiva è ottenuta dall’osservazione diretta. Per esempio, se mi vedete mentre io sto spostando con la mano un bicchiere d’acqua, allora sapete che il bicchiere è stato spostato. Tuttavia, se non mi vedete direttamente spostare il bicchiere d’acqua, ma che sono l’unica persona nella stanza, potete dedurre che ho spostato il bicchiere. Allo stesso modo, la maggior parte delle conclusioni sul perché Dio permette la malvagità sono un po’ induttive: Dio esiste, Dio è onnipotente, il male esiste, dunque Dio permette la malvagità. La seconda regola della mia indagine era un principio di ragionamento che Sherlock Holmes ha cercato di infondere in Watson: Quando hai eliminato l’impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità. In altre parole, se su una scena del crimine hai eliminato tutte le armi del delitto possibili, all’eccezione di una scimmia verde con un machete rosso, devi mettere da parte i tuoi preconcetti e cercare una scimmia verde con un machete rosso. Il terzo principio è stato un principio di tenacia da parte di mio padre. Ricordo che una volta, molti anni fa, ero in cortile con lui e arrivò mo fratello e con un’aria di arroganza ha detto: Nessuno può capire che Dio non abbia inizio ne fine. Per cui papà disse: Beh, io non riesco a capire, ma non vuol dire che è impossibile capirlo. Si può capire qualsiasi cosa a patto di pensarci sopra per tutto il tempo necessario. Guarda quello che Einstein ha fatto con il tempo. Chi avrebbe mai detto che il tempo potesse essere ben compreso? Il quarto principio mi veniva da mia madre e anche se non avevo l’intenzione di considerarlo vincolante, volevo onorarlo se fosse possibile. Essa sosteneva che la verità su Dio lo elevava mentre le menzogne le abbassavano. Così, armato di questi quattro principi di indagine:
  1. Il problema deve essere veramente deduttivo e non induttivo
  2. Dopa aver eliminato tutte le possibilità, quella che rimane, non importa quanto impossibile, devo accettarla
  3. Si può comprendere tutto se ci si pensa a lungo e seriamente
  4. La verità su Dio dovrebbe elevare la nostra opinione di lui
E così, la mia riflessione è iniziata. La prima domanda è stata: le cose sono come dovrebbero essere? È interessante notare che la medicina, la legge, la religione, la filosofia e la scienza arrivano tutti  alla stessa conclusione, ed è questa semplice frase: le cose non sono come dovrebbero essere. La medicina cerca di riparare il danno, o impedirlo; la legge cerca di controllare e correggere; la religione e la filosofia tentano di spiegare e la scienza cerca di migliorare. Quindi, la risposta alla prima domanda è: No, le cose non sono come dovrebbero essere. La seconda domande, che a prima vista sembra essere la stessa come la prima, è: L’umanità vive secondo la volontà di Dio? Ora, qui le cose diventano interessante. In tutta logica, la risposta dovrebbe essere la stessa come alla prima domanda: No, il mondo non vive secondo la volontà di Dio. Detto in un altro modo, il mondo vive contro la volontà di Dio. Allorché riflettevo su questo, ho capito il seguente punto: Se si può fare qualcosa contro la volontà di qualcuno, è ovvio che questa persona è limitata. Per esempio, se io vengo a casa vostra e che prendo dei beni contro la vostra volontà, posso farlo solo se sono più forte di voi o se ho le competenze legale, come nel caso di un sequestro. Ma in ogni caso, avete delle limitazioni. Se avreste avuto un controllo o un potere illimitato, non avrei avuto modo di portar via qualsiasi cosa di vostra proprietà. Allo stesso modo, l’umanità non può vivere in un modo contrario alla volontà di Dio se egli non ha limitazioni. Per tanto, Dio deve essere un essere limitato. Questa, inutile dirlo, è una cosa che non avevo mai sentito prima, ma invocando il principio Holmesiano, quando tutto il possibile è stato eliminato, qualsiasi cosa resti, anche se improbabile, è necessariamente la verità, per forza si arriva a questa conclusione. E infatti, la preghiera del Signore conferma; chiedendo che sia fatta la volontà di Dio sulla terra, è ovvio che quello che succede sulla terra va contro la volontà di Dio. (Matteo 6:10) E la notte prima della sua morte, quando Gesù ha chiesto che “questo calice” sia rimosso, perché non era la “sua volontà”, chi raffigurava? (Luca 22:42) Ma se è vero che le condizioni in questo mondo sono contro la volontà di Dio, allora questo sembra abbassarlo, non elevarlo. Ma considerate questo esempio: Un uomo buono e forte si trova in una situazione dove deve combattere un delinquente sleale. Ha preso la decisione di non combattere sporcamente solo per poter vincere. Così, si guada nella lotta e, probabilmente, prende un paio di colpi più di quanto ne avrebbe se avesse giocato sporco, ma, perbacco, vince. Mentre si allontana del luogo di combattimento, state pensando che si tratta di un uomo debole, perché si è limitato nella lotta per combattere lealmente? Difficilmente! I suoi limiti lo fa considerare con più rispetto. Infatti, la Bibbia dice che Dio non può mentire… È una limitazione. Dice anche che non può lasciare la minima parola sua non adempiuta, o una promessa non mantenuta… Anche queste cose sono delle limitazioni. Dunque, i limiti possono essere una cosa buona e un segno di forza. E dunque, mamma ha ancora ragione. Quindi, la prima delle mie conclusioni (ce se sono tre, più una super conclusione) è: Dio è limitato. Il secondo punto è in realtà abbastanza semplice, anche se poco ortodosso. Ed è questo: chi soffre ingiustamente, contro la sua volontà, è una vittima. Il che è, infatti, la definizione di una vittima. Così Dio, per definizione, è una vittima. La sua creazione gli è stata, in qualche modo, strappata, abusata di fronte davanti ai suoi occhi contro la sua volontà, e non può farci niente. E per la prima volta della mia vita, ho risentito compassione per Dio. Invece di dire “povero me, mio padre soffre di cancro e Dio non fa nulla per aiutarlo”, ho iniziato a dire “povero Dio, la sua creazione è stata allontanata da lui e lui è costretto a vederla soffrire”. Pertanto la seconda conclusione è: Dio è una vittima. In realtà, LA vittima. La terza conclusione è un po’ più complicata. Quindi, spremetevi le meningi. Per illustrare questo punto, che mi sia permesso di sviluppare uno scenario simile a quello del libro di Giobbe, in cui il velo dell’invisibilità è stato rimosso e si può sentire e vedere quello che accade nel cielo. La scena è questa: Satana a appena fatto cadere Adamo ed Eva nel peccato e ora è tornato in cielo a lucidare le stelle, o qualunque cosa che facciano lì sopra. Quindi Dio si rivolge a Satana e gli dice: “ho visto quello che hai fatto con Adamo ed Eva”. Risposta di Satana: E quindi?
Dio: A causa di quello che hai fatto, ora devono morire.
Satana: E quindi?
Dio: Significa che devi morire anche tu.
Satana: No, non morirò.
Dio: E perché no?
Satana: Non puoi uccidermi. A meno che dimostri che non faresti la stessa cosa in circostanze simili. Con la pressione giusta, aggirerai o violerai le regole. (il fatto che Satana pensi che nessuno abbia un’integrità perfetta, e che l’integrità di Dio è messa alla prova può essere stabilito da almeno due brani biblici.Il primo è quello di Giobbe 2:3 in cui Dio parla a Satana e gli dice: “tu mi inciti contro di lui per inghiottirlo senza ragione”, dimostrando così che Satana pensava di poter provocare Dio per fare il male. Il secondo brano lo troviamo in Matteo 4:1-11, in cui Satana tenta direttamente di sfidare e compromettere l’integrità di Gesù. Ancora una volta, chi Gesù raffigurava?)
Dio: No, non è vero. Le mie leggi sono perfette e non le violerò mai.
Satana: Davvero? Allora, ascolta bene, genio. ha detto che se Adamo toccavano o mangiavano del frutto, sarebbero morti e tu li avresti rigettati, no?
Dio: Esatto.
Satana: E mantieni sempre la parola, infatti è una delle tue leggi, no?
Dio: Sì e sì.
Satana: Ma hai anche detto loro che potrebbero avere dei figli. E mantieni sempre la parola. Dunque, vediamo… hmmm… Li hai rigettati, ma possono ancora avere figli, così, ovviamente, questi figli non saranno tuoi, allora credo di indovinare che diventano miei.
A questo punto, Dio sapeva quello che Satana avrebbe fatto ai bambini umani, pestaggi, stupri, torture, malattie… Satana: A proposito, avevi dato un piccola regola a Adamo e Eva. Se toccavano il frutto une volta sola, sarebbe stati puniti con la morte. Voglio ricordarti le tue proprie regole; anche se una volta sola aggirerai o violerai una delle tue regole per aiutarli, avrai perso e non potrai uccidermi. La grande lezione che volevi dare a Adamo e Eva era il rispetto della proprietà, e tu non sei più il proprietario della razza umana. Ora lo sono io. (Ricordate che anche Gesù ha riconosciuto che Satana era il principe di questo mondo [Giovanni 14:30]) Così, ho capito che Dio è sotto accusa. Il fatto di essere accusato non significa essere colpevole, ma bisogna comparire davanti al tribunale. (Il concetto che dio è sotto accusa non è estraneo alla Bibbia. Asaf, nel Salmo 74:22 dice a Dio: Sorgi, o Dio, dirigi la tua propria causa. E di nuovo in Michea 6:1-3 si dice che Dio ha una causa con il suo popolo) Si può imparare molto osservando una persona al lavoro. Si può capire se è organizzata, curata, intelligente, pulita, ecc. Applicando lo stesso principio nell’osservare l’opera di Dio, giungiamo ad una conclusione interessante circa la sua natura; la natura di ogni cosa che ha fatto Dio, senza eccezione, può essere descritta con una sola parola, e questa parola à “Legge”. Se tutto quello che ha fatto riflette la legge ed é conforma alla legge, allora egli deve amare e rispettare la legge. La conversazione tra Dio e Satana continua… Satana, a Dio: Sei perfetto?
Dio: Sì.
Satana: Mi hai fatto perfetto?
Dio: Sì.
Satana: Allora come ho fatto a finire così male? Se c’è un difetto in me, devo averlo avuto da te.
Con questa logica impeccabile, Satana concludeva il caso e a questo punto, tutti sapevano che Dio stava per essere messo alla prova duramente e che alla fine della prova potrà dire, con forti prove a sostegno, non c’è difetto in me. (Deuteronomio 32:4) Solo un commento, a questo punto. Bisogna rendere al Diavolo quello che appartiene al Diavolo. È innegabile che ha vinto il primo round. Né Dio, né nessuno dei suoi angeli potrebbero trovare un argomento in grado di interrompere questo processo orribile ed è indiscutibile che Satana fece fallire il disegno originale di Dio. Ecco un punto sul quale meditare. Ogni Cristiano sa che quando Gesù era sulla terra, egli raffigurava Dio. Sia che crediamo che Gesù era Dio incarnato, Dio fatto uomo o un uomo perfetto, sappiamo tutti che è stato il riflesso di Dio. Egli stesso ha detto che “chi ha visto me, ha visto il Padre”. Perché, allora, sapendo che per tutta la sua vita sulla terra Gesù ha raffigurato Dio, ci dimentichiamo che che ha raffigurato Dio specialmente durante il suo ultimo giorno di vita sulla terra? Quando era processato (ho contato almeno cinque prove che iniziarono la sera prima della sua morte) non ha detto una sola parola per la sua difesa personale. Quando morì, il cuore spezzato, lui, la persona che più amava Dio, era stato giudicato, condannato e giustiziato come un bestemmiatore. Chi raffigurava? Dio è accusato, e cosa ha detto per la sua difesa? Dio sarebbe morto il cuore spezzato, se poteva morire, a causa di tutte le critiche che deve sopportare. Ecco la persona più gentile, più tenera mai vissuta accusata anche dai suoi servitori migliori di permettere la malvagità. Quando Gesù subì una morte orribile, c’é un dubbio nella vostra mente che sia stato una vittima? Di nuovo, chi raffigurava? (per favore, leggete attentamente il Salmo 60:20) E, di conseguenza, la super conclusione è: Dio non permette la malvagità. La malvagità gli è imposta contro la sua volontà. Nel suo libro, Giacomo dice: con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno. Semplicemente, Dio non ha il male in lui, non potrebbe mai causarne. Il semplice fatto di dire che “permette” il male è, nel migliore dei casi, un’affermazione erronea, nel peggiore, un’accusa falsa. Mi piace la conclusion di Elihu, verso la fine del libro di Giobbe: Dio non agisce malvagiamente.
Ciò che è chiamato “il permesso della malvagità da Dio” potrebbe essere illustrato in questo modo: un uomo sposa una donna che ha già un figlio, ma prima di potere adottarlo, la madre muore. Allo stesso tempo, il governo sotto il quale vivono determina che il bambino ha bisogno di un intervento chirurgo che il padre/marito ritiene non necessario. A questo punto, l’uomo a due scelte: può rapire il bambino e correre il rischio di essere catturato e perdere il bambino per sempre, o allora lasciare che il governo faccia l’intervento, poi adottare il bambino e riparare i danni. Se Dio fosse intervenuto prematuramente (illegalmente), allora avrebbe dato ragione al Diavolo e avrebbe perso. Se attende fino a che ne ha il diritto legale (Ezechiele 21:27, leggere l’articolo su questo sito: Come funziona il riscatto...) sarà lui a riprendere il controllo di tutto e potrà riparare i danni. (“ecco, faccio tutte cose nuove.” Rivelazione 21:5)
Conclusioni:
  1. Dio è limitato (in senso buono)
  2. Dio è una vittima
  3. Dio è accusato
  4. Dio non permette la malvagità, gli è stata imposta contro la sua volontà. (super conclusione)
Vabbè, probabilmente non sono cose che siete abituati a sentire, ma, come ha detto Elihu a Giobbe (Giobbe 34:3): “…l’orecchio stesso prova le parole, proprio come il palato gusta quando si mangia”. Per favore, considerate anche questo: perché una legge sia un legge, non deve soffrire alcuna eccezione. Infatti, è questo che rende una legge, una legge. Allo stesso modo, perché una spiegazione completa sia veramente completa, essa deve coprire tutti gli aspetti possibili, se no, non è una spiegazione completa. Dire che Dio ha permesso la malvagità perché le persone possano scegliere se servirlo o no potrebbe soddisfare alcuni. Ma, francamente, molti hanno scelto di servire Dio, eppure continuano a soffrire e a esperimentare il male. E anche Asaf nel Salmo 73 conferma che i malvagi non servono Dio eppure a volte prosperano alla grande. Quando un bambino di quindici giorni soffre terribilmente e sta morendo di cancro, ditemi un po’ come trae beneficio dalle sue sofferenze. È una cosa orribile con la quale Dio è costretto a fare i conti, e li farà molto bene. Ma non è qualcosa che ha scelto. Il caro re Davide ha fatto una dichiarazione molto particolare. Era subito dopo il terribile episodio con Betsabea, e scrisse il Salmo 51. E in questo Salmo, fa una strana dichiarazione a Dio, “Ho peccato contro di te, contro te solo”. Aveva appena ucciso un uomo, commesso adulterio e tuttavia diceva a Dio: “Ho peccato contro di te, contro te solo”. Perché? Perché Davide sapeva che “indovina chi?” avrebbe ripulito il pasticcio, non lui, ma Dio. Tutto il male sarà sistemato da Dio, infatti il male è fatto contro di lui. Come siamo fortunati di avere un Dio come lui! Quindi caro lettore, grazie per avere dedicato un po’ di tuo tempo per leggere questo. Ora, prendi un po’ di tempo per meditare su di esso.
Leggi l'articolo originale in questa pagina: http://www.musingsaboutgod.com/many.htm
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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
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