BaruQ
Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Perimeno
Qual è l’opinione di Perimeno sul divieto del sangue come indicato in Atti 15?
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Dal momento che è diventato chiaro per me che la Società Watchtower è nel errore su molte questioni scritturali a causa della sua ostinata difesa del 1914, 1918, ecc, devo chiederti il tuo punto di vista scritturale sul divieto del sangue, come indicato in Atti capitolo 15 e in altre scritture pertinenti. Ho sempre ritenuto che il punto di vista della Società è ben sopportato scritturalmente, ma a questo punto mi trovo a rimettere in questione tutto. Qual à la tua opinione su questo argomento? Non mi sembra di averlo visto trattato sul sito, o allora me lo sono perso. Di nuovo, vorrei una risposta valida, basata sulle scritture della Bibbia. Ti ringrazio anticipatamente.

Nel libro degli Atti leggiamo che lo spirito santo diresse gli apostoli e gli anziani per dare istruzione ai fratelli delle varie congregazioni “di non turbare quelli delle nazioni che si volgono a Dio, ma di scrivere loro di astenersi dalle cose contaminate dagli idoli, e dalla fornicazione e da ciò che è strangolato e dal sangue … Poiché allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani!” – Atti 15:19,20,28,29 Questa direttiva divenne necessaria perché molte persone delle nazioni erano diventate credenti e alcuni cristiani giudei, in particolare quelli della setta dei farisei in Giuda, specialmente dalla congregazione di Gerusalemme, causavano agitazione pretendendo che quelli dei Gentili dovevano farsi circoncidere e osservare la legge di Mosè come gli Israeliti. Presero l’iniziativa di diffondere il loro punto di vista personale fino a luoghi distanti come Antiochia, la Siria o la Cilicia, dove Paolo e Barnaba predicavano con successo. (Atti 15:1,5) Anche se apparentemente erano spinto dal loro zelo per il vero culto, questi facinorosi non avevano il punto di vista di Geova sulla questione, e così divenne necessario di affrontare il problema con i fratelli della congregazione di Gerusalemme, essendo che il problema era sorto lì. È così che fu emessa la sentenza su “queste cose necessarie” come riportato in Atti. – Atti 15:29; vedi 1 Corinti 8:1-10 Il comando di astenersi dal sangue erano messo allo stesso livello che l’astensione delle cose sacrificate agli idoli, da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. È ovvio che significa molto di più che non fermarci i nostri pensieri, parlarne, scrivere al proposito o toccarlo come qualcuno ha cercato di sostenere. Altri potrebbero convenire che mangiare sangue potrebbe essere sbagliato ma che non è lo stesso che accettare una trasfusione di sangue. Per contrastare tale argomento, spesso è stata usata l’illustrazione di un medico che dice al suo paziente alcolico di non bere nessun tipo di alcool per la salute del suo fegato. Significa che non può bere alcolici ma che va bene se se lo infuse direttamente nelle vene? È questo un argomento valido? Consideriamo anche il comando di ‘astenerci dalle cose sacrificate agli idoli’, e poi esaminiamo ciò che l’apostolo Paolo dice riguardo a tale cibo. Ha capito che significava che i Cristiani dovevano astenersi di mangiare del cibo offerto agli idoli? – Atti 15:29; vedi 1 Corinti 8:1.10 Qual è lo scopo dietro il comando di astenerci dal sangue? Qual è il punto di vista di Geova sull’argomento? Niente di quello che ci comanda ci priva di cose buono o benefiche, perché dopo avere fatto la lista della cose necessarie, lo spirito santo e quelli che hanno sentenziato su questo problema hanno concluso dicendo: “Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani!” (Atti 15:28,29) Nel suo comando di astenerci dal sangue, Geova includeva anche l’uso di questo per salvare la vita di una persona, per esempio con una trasfusione di sangue, forse con conseguente stato di “buona salute” per il paziente? Avere il punto di Dio sul uso del sangue non significa analizzare la definizione di alcune parole come “astenere” o “evitare”. (2 Timoteo 2:14) Piuttosto, riguarda l’accettare il punto di vista di Dio sulla sacralità della vita, e come questa vita è simboleggiata dal sangue. Questo è dimostrato da quello che Dio disse a Noè quando per la prima volta permise all’uomo di uccidere gli animali per nutrirsi: “Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. Come nel caso della verde vegetazione vi do in effetti tutto questo. Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue. E, oltre a ciò, richiederò il sangue delle vostre anime. Lo richiederò dalla mano di ogni creatura vivente; e dalla mano dell’uomo, dalla mano di ciascuno che gli è fratello, richiederò l’anima dell’uomo. Chiunque sparge il sangue dell’uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall’uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l’uomo”. (Genesi 9:3-6) Dio considera la vita come sacra, che sia vita umana o vita animale. La vita appartiene a Dio che la dà! (Ecclesiaste 3:19-21; 12:7; Ezechiele 18:4) Quindi, essendo che Dio permetteva che la vita di un animale fosse soppressa per trarne cibo, Geova chiedeva che la vita dell’animale, simboleggiata dal sangue, ritorni a lui versando il sangue al suolo. Il solo uso del sangue sanzionato da Dio era quando si sacrificava un animale sull’altare, e in quel modo si offriva la vita a Dio (Genesi 8:20,21) Il comando dato a Noè è sempre stato vincolante per l’umanità e dappertutto! La vita di un animale non è da disprezzare, e il sangue non deve essere trattato come semplice acqua. – Levitico 17:13,14; 23:12; Deuteronomio 12:23; Proverbi 12:10 Inoltre, nella sua legge per la nazione israelita, Geova spiegò la sacralità della vita e la ragione dietro il suo divieto a chiunque di mangiare sangue. “L’anima della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa espiazione mediante l’anima in esso. Per questo ho detto ai figli d’Israele: “Nessun’anima di voi deve mangiare sangue’.” (Levitico 17:11,12) È una spiegazione molto semplice, non è vero? Il sangue di un animale poteva salvare la vita di una persona, non mangiando il suo sangue ma piuttosto perché l’animale moriva al posto della persona, facendo espiazione per il suo peccato, come lo ha spiegato l’apostolo Paolo: “Sì, quasi tutte le cose sono purificate col sangue secondo la Legge, e se il sangue non è versato non ha luogo nessun perdono”. (Ebrei 9:22) Geova non può semplicemente ignorare il peccato come se non importava che una persona peccasse. Il peccato ha sempre delle conseguenze! L’uomo perfetto Adamo morì a causa del suo peccato. (Romani 5:12) Quindi, nella sua legge data a Mosè, Geova ha provveduto che se uno del suo popolo diventava colpevole di un peccato, allora accetterebbe la vita di un animale (simboleggiata dal suo sangue) invece di quella del peccatore. Sì, la vita di un animale salvava letteralmente la vita delle persone. L’uomo è stato creato a immagine di Dio e perciò Geova dà più valore alla vita di un uomo che alla vita di un animale. Per quello, Gesù ha potuto dichiarare: “Tutto considerato, quanto più vale un uomo di una pecora!” (Genesi 1:27; Matteo 12:10-12) Dio non vuole che nessuno muoia, nemmeno il malvagio, come ci ha assicurato: “non provo nessun diletto nella morte di qualcuno che muore”. (1 Corinti 15:56; Ecclesiaste 7:20; Ezechiele 18:23; 2 Pietro 3:9) E oggi? Potrebbe Geova condannare una persona perché ha salvato la sua vita per mezzo del sangue, non quello di un animale ucciso nel suo nome, ma provveduto da un’altra persona? Il sangue di un animale ha più valore che il sangue di un altro uomo quando salva una vita? Gesù non ha dato il suo sangue per noi così che possiamo vivere, non per poco tempo, ma per sempre? (Matteo 12:7; Ebrei 9:11-14, 22) Non è lo scopo primario della legge di Dio sul sangue di salvare delle vite, quest’ultima simboleggiata dal sangue? – Confrontare Matteo 12:7; 23:23,24 Quando la Società tratta il tema della trasfusione di sangue, per sopportare i suoi argomenti spesso quota il caso di Davide che rifiutò di bere dell’acqua che tre dei suoi uomini potenti gli avevano portato, a rischio della loro vita. Il libro Mantenetevi nell’amore di Dio, al capitolo sette, Date alla vita il valore che le dà Dio?, dice: “Davide, un ‘uomo secondo il cuore di Dio’, comprese i princìpi insiti nella legge divina relativa al sangue. (Atti 13:22) Una volta aveva molta sete e tre dei suoi uomini fecero un’incursione nel campo nemico, attinsero acqua da una cisterna e gliela portarono. Come reagì Davide? “Berrò io il sangue degli uomini che sono andati a rischio delle loro anime?”, chiese. Per lui bere quell’acqua sarebbe stato come bere il sangue dei suoi uomini, perciò malgrado la sete “la versò a Geova”. — 2 Samuele 23:15-17.” (Pubblicato dalla Watchtower Bible and Tract Society, 2008) Possiamo citare questo raconto come prova che un servitore fedele di Dio era contro l’uso del “sangue” per salvare una vita? Ovviamente, non era il sangue degli uomini che Davide rifiutò di bere! Era semplicemente acqua! Allora, perché Davide rifiutò di bere dell’acqua? Perché se Davide avesse accettato l’acqua, attinta dalla cisterna della sua fanciullezza che era ormai sotto controllo dei nemici filistei, questi tre uomini fedeli e coraggiosi probabilmente sarebbero tornati di nuovo la prossima volta che Davide avrebbe espresso il suo desiderio di bere della fonte d’acqua. E questa volta magari sarebbero caduti nelle mani dei nemici e non sarebbero tornati. Versando l’acqua a terra Davide dimostrava che non voleva che i suoi uomini si sacrificassero semplicemente perché egli potesse bere l’acqua dal suo pozzo preferito, “la cisterna di Betleem che è alla porta”. Non aveva niente a che fare con il bere sangue, ma si trattava del rispetto che Davide aveva per la vita dei suoi uomini. Che ne è se nostro zelo per obbedire a Geova ci rende colpevole dello stesso zelo sbagliato di quelli della setta dei Farisei, che costringevano altri a rispettare quello che percepivano come cose necessarie, come la circoncisione o l’osservanza del Sabato? (confrontare Marco 3:1-6; Luca 14:3-6; Atti 15:5) È inquietante il fatto che i membri del Corpo Direttivo della Società abbiano preso su di loro di intervenire nelle decisioni di vita o di morte dei servitori di Dio che devono far fronte alla critica scelta se accettare o meno una trasfusione di sangue. Si sono fatto padroni sopra la nostra fede al punto che non c’è possibilità per noi di esercitare la nostra propria coscienza. Naturalmente, affermano che obbedire a Dio in questo caso non è una questione di coscienza. Eppure, nel corso degli anni sono stati costretti a rivalutare ciò che costituisce l’astenersi del sangue come prescritto in Atti 15. Si applica al sangue intero che scorre nelle vene, o allora si riferisce alle numerose frazioni nelle quale il sangue può essere separato? Nel loro farisaico tentativo di definire ogni aspetto delle leggi di Dio si sono trovati costretti a cambiare periodicamente durante gli anni le loro vedute su quello che è accettabile o no dal punto di vista di Dio, man mano che la scienza medicale continua a progredire nel frazionare e utilizzare i tanti componenti del sangue, trovando nuove cure per sostenere e prolungare la vita. La vita è un dono di Dio e pertanto è sacra. Il sangue è sacro perché rappresenta la vita, “poiché l’anima di ogni sorta di carne è il suo sangue mediante l’anima in esso”. (Levitico 17:14; Genesi 9:3-6; Ecclesiaste 12:7) È per questa ragione che il sangue appartiene a Dio. Come già discusso, Dio accettava il sangue di un animale scannato per salvare la vita di un peccatore. ¿CONSIDERA DIO UN PECCATO L’USO DI SANGUE, CHE GLI APPARTIENE, PER SALVARE UNA VITA, CHE ANCHE ESSA GLI APPARTIENE ED È SACRA, QUANDO NESSUNA VITA È STATA SACRIFICATA PER FORNIRLO? Qualsiasi sia il tuo punto di vista sulla questione, il commando di astenersi di sangue quando si tratta di trasfusione di sangue è per ultimo una decisione che devi prendere personalmente. È una questione tra te e Geova solo, specialmente quando diventa una questione di vita e di morte per la persona coinvolta, perché in fine dei conti è a Geova che dobbiamo rendere dei conti. La vita di tutte le creature, rappresentata dal sangue, appartiene a Dio. Quindi, è il punto di vista di Dio che ha importanza, ed è solo lui che ha l’autorità per interpretarlo e applicarlo o non applicarlo. Quando si tratta di interpretare la sua legge, egli ha dimostrato in passato che i suoi pensieri non sono necessariamente i nostri pensieri. – Isaia 55:8,9: vedi 1 Samuele 14:31-34; 21:1-6; Matteo 12:1-4 Possiamo essere certi che le leggi di Dio sono fatte per la nostra salute e il nostro beneficio. Tra il popolo di Dio, ci sono state persone che, per le ragione summenzionate, hanno accettato una trasfusione di sangue a causa di un urgenza medicale, e hanno prosperato in seguito, non solo con una buona salute, come menzionato in Atti 15, ma hanno anche continuato a stare bene spiritualmente parlando, aiutando la loro famiglia ad adorare Geova. Conosco personalmente un paio di casi. Quanto sarebbe presuntuoso giudicare i nostri fratelli su questioni di vita e morte, come Paolo ci dice: “Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi … se viviamo, viviamo per Geova, e se moriamo, moriamo per Geova. Perciò sia se viviamo che se moriamo, apparteniamo a Geova … Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? O anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio … Così, dunque, ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”. – Romani 14:47,8-12 Si, ciascuno di noi è responsabile di sé stesso davanti a Geova. Se qualsiasi insegnamento dei leaders del Corpo Direttivo risulta nel morte prematura e inutile di una pecora di Dio, il fatto di riconoscere in futuro che un tempo si era sbagliato, e che “la luce risplende sempre più” non basterà per Geova. Responsabilità e resa dei conti vano pari pari con l’insegnamento! Geova ha promesso che terrà gli insegnanti responsabili di qualsiasi danno subito da ogni singolo individuo tra il suo popolo risultando di cose insegnate in nome suo. Il principio si applica: “io richiederò il suo sangue dalla tua propria mano”. (Ezechiele 3:18; 34:9,10; Giacomo 3:1; Ebrei 13:17) Dio ci dice che “ciascuno porterà il proprio carico” e che “darò individualmente secondo le vostre opere”. – Galati 6:5; Rivelazione 2:23
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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
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