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Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Perimeno
Una generazione pura ai suoi propri occhi
“C’è una generazione che è pura ai suoi propri occhi ma che non s’è lavata dai suoi propri escrementi.”
Proverbi 30:12
Gesù ha chiesto: “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo?” (Matteo 24:45) Ha quindi indicato che ci sarebbero dei domestici e uno schiavo nominato per nutrire e prendere cura dei membri di quella casa. Alla fine Gesù, il maestro, chiederà dei conti allo schiavo per come avrà svolto la responsabilità a lui affidata. L'apostolo Pietro, inoltre, indica chiaramente che Dio ha una casa, e Paolo ha detto agli Efesini che erano membri della casa di Dio. (1 Pietro 4:17; Efesini 2:19) Gesù ha promesso ai suoi discepoli che egli sarebbe stato con loro "fino al termine del sistema di cose", pertanto la sua casa deve sopravvivere fino al momento della sua ispezione.―Matteo 28:20; 24:46-51.
Dove oggi troviamo la casa di Dio? È composta di tutti coloro che professano di seguire Gesù? Gesù stesso ha detto che ci sarebbero molti che pretenderanno di appartenere a lui, ma egli avrebbe detto loro, "Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d’illegalità." (Matteo 7:22,23) Nessuno di noi vuole essere fra quelli. Oggi è possibile identificare la casa di Dio? Infatti, l’appartenere alla casa di Dio è una garanzia che una persona ha l'approvazione di Dio?

Lezioni dalla Storia
È possibile che il popolo di Dio sbagli o sia cattivo? Una domanda migliore potrebbe essere, ma è possibile per loro di essere nel vero e giusto? Pagine di storia ci dicono che anche se Geova ha sempre avuto persone che lo hanno lealmente amato e gli hanno obbedito, sempre e sempre il suo popolo nel suo insieme si è ribellato contro il suo vero culto e ha seguito la strada delle nazioni circondante. Consideriamo l'esempio del popolo eletto da Dio, la nazione di Israele, da chi ci viene detto che era "ostinata e ribelle" e "il cui spirito non era degno di fede presso Dio". "Non osservarono il patto di Dio e si rifiutarono di camminare nella sua legge". Sì, "parlavano contro Dio" e "non riposero fede in [lui]". "Cercarono d’ingannarlo con la loro bocca, con la loro lingua cercarono di dirgli menzogne". Benché Geova è "misericordioso" e "copriva il loro errore", perché "si ricordava che erano carne", "ripetutamente mettevano Dio alla prova" e "addolorarono anche il Santo d’Israele". "lo offendevano, e lo incitavano a gelosia". Anche se egli è un Dio "lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità, che perdona l’errore e la trasgressione e il peccato", "non esenterà affatto dalla punizione", e questo ha portò al loro pentimento di nuovo e di nuovo, "finché non ci fu guarigione". ―Salmi 78:8, 10, 19, 22, 36, 38-41, 58; Esodo 34:6-7; 2 Cronache 36:15,16 E che dire dei discepoli di Gesù? Sicuramente devono avere imparato dai terribili esempi degli Israeliti. Riguarda alcuni Cristiani del primo secolo, il discepolo Giuda scrisse: "Diletti, benché facessi ogni sforzo per scrivervi intorno alla salvezza che abbiamo in comune, trovai necessario scrivervi per esortarvi a combattere strenuamente per la fede che fu una volta per sempre trasmessa ai santi. La ragione è che si sono insinuati certi uomini da tempo assegnati dalle Scritture a questo giudizio, uomini empi, che mutano l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta e si mostrano falsi al nostro solo Proprietario e Signore, Gesù Cristo". ―Jude 3,4 L'apostolo Pietro ha ugualmente attirato l'attenzione sugli empi nelle congregazioni, quando ha scritto: "Comunque, ci furono anche falsi profeti fra il popolo, come pure fra voi ci saranno falsi maestri. Questi introdurranno quietamente distruttive sette e rinnegheranno anche il proprietario che li ha comprati, recando su se stessi subitanea distruzione. Inoltre, molti seguiranno i loro atti di condotta dissoluta e a motivo di questi si parlerà ingiuriosamente della via della verità. E per concupiscenza vi sfrutteranno con parole finte. Ma in quanto a loro, il giudizio dei tempi antichi non procede lentamente, e la loro distruzione non sonnecchia". – 2 Pietro 2:1-3, 10-22 È preoccupante se si considerano le molte scritture che rivelano quanto velocemente il popolo di Dio abbia deviato dai veri insegnamenti di Gesù e dei suoi apostoli nel giro di pochi anni. Per questo motivo Gesù ha inviato delle lettere alle sette congregazioni, come riportato nel libro di Rivelazione, per aiutarci, oggi, a capire qual era la situazione alla fine del primo secolo.―Rivelazione 2:1-3:22
“Una generazione che è pura ai suoi propri occhi”
Sicuramente, noi oggi abbiamo imparato le lezioni della storia, e le abbiamo prese a cuore. Poiché noi crediamo che stiamo vivendo nel tempo della fine, le parole di Paolo in 1Corinti 10:11 hanno un significato speciale per noi: "Ora queste cose accadevano loro come esempi, e furono scritte per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose”. Abbiamo ascoltato l’avvertimento? È impossibile che in questa era moderna il popolo di Dio si trovi nella stessa situazione di quelli indicati come esempi per nostro “avvertimento”? Abbiamo messo la nostra fiducia nei nostri dirigenti, che ci assicurano che noi Testimoni di Geova siamo un popolo benedetto che ha l’approvazione di Dio, perché parliamo la “lingua pura” della verità. (Sofonia 3:9), Dal nostro punto di vista è impensabile che Geova possa trovare cause di contestazione contro di noi. Pertanto non riconosciamo le profezie di giudizio che Dio ha rivolto al “mio popolo” applicandosi a noi; deflettiamo tali profezie dicendo che trovano la loro realizzazione nelle varie chiese della Cristianità; e allo stesso tempo non possiamo accettare che la Cristianità rappresenti il vero Dio, Geova. Se abbiamo la pretesa di essere il popolo di Dio, certamente dobbiamo anche accettare le parole di denuncia di Dio come applicandosi a noi. Le parole contenute in Proverbi 30:12 calzano a pennello la nostra condizione attuale: “C’è una generazione che è pura ai suoi propri occhi ma che non s’è lavata dai suoi propri escrementi”.
Gesù ha denunciato l’ipocrisia dei Farisei dei suoi giorni, dicendo che assomigliavano a “a sepolcri imbiancati, che in realtà di fuori appaiono belli ma dentro son pieni di ossa di morti e di ogni sorta d’impurità”. Per il popolo, i leader religiosi sembravano uomini spirituali, o anche santi, ma a Gesù espose la loro “ipocrisia e illegalità.” (Matt. 23:27,28) La situazione tra il popolo di Dio oggi assomiglia molto a quella degli Ebrei del tempo di Gesù. Quando la Società Watchtower predica costantemente che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio, come è possibile che nello stesso tempo si associ a quello che condanna, come è stato esposto nei media nel 2001? Il 15 ottobre 2001, Stephen Bates, corrispondente per gli affari religiosi per il quotidiano The Guardian, ha rivelato che la Società Watchtower l’affiliazione segreta da 10 anni con il Dipartimento di Informazione Pubblica (DPI) delle Nazioni Unite. Anche se la Società ha riconosciuto di essere stata una ONG membra delle Nazioni Unite per i dieci anni, essa ha minimizzato la portata di questa relazione adulterina sostenendo che era solo per lo scopo di avere accesso alla vasta biblioteca dell’ONU per le loro ricerche. Si unirono alla più potente organizzazione politica sulla terra, di cui Satana è il principe, per una semplice tessera di biblioteca! ―Giacomo 4:4 (leggi la storia sul sito di The Guardian)
La maggior parte dei Testimoni di Geova non si è preoccupato come si dovrebbe quando hanno scoperto queste cose, anche se sanno benissimo che “la forma di culto che è pulito e senza macchia dal punto di vista di Dio e Padre nostro” ci invita “a mantenerci senza macchia dal mondo”. (Giacomo 1:27), Ma ci sono molti altri che hanno inciampato venendo a conoscenza di questa ipocrisia, e alcuni di loro sono arrivati a chiedersi se Dio ha una famiglia. Dovremmo essere sorpresi da questi sviluppi? Dovremmo essere perplessi per la crescente perdita di fiducia nei nostri dirigenti che regolano ogni aspetto della nostra adorazione, con la conseguenza che si mette in discussione l’affidabilità di ciò che è sempre stato la nostra guida principale, la Watchtower e la sua interpretazione delle profezie della Bibbia, tra cui insegnamenti come l’instaurazione del regno di Dio nel 1914; o che viviamo nel tempo della fine per gli ultimi cento anni, inclusa la promessa fatta negli anni 1960 che non saremo invecchiati in questo vecchio sistema? La fede in queste promesse fatte da uomini ha causato molti disagi per chi aveva riposto la sua fiducia in loro. È come Proverbi 13:12 dice: “l’aspettazione differita fa ammalare il cuore”. E molte delle preziose pecore di Dio sono diventate “tristi” per le loro molte delusioni a causa di promesse di uomini. Il motivo perché non dovremmo lasciare che tutte queste cose ci facciano perdere l’equilibrio, è il fatto di sapere che queste cose sono state profetizzate. (Matteo 26:54; Luca 21:22) Gesù ha indicato che lo schiavo che è stato nominato per fornire cibo agli domestici includerebbe sia uno schiavo fedele che sarebbe dichiarato felice dal suo maestro al suo arrivo per essere stato fedele nell’espletamento delle sue responsabilità; e uno schiavo cattivo che si sarebbe esaltato sopra i suoi compagni di schiavitù, mangiando e bevendo con gli ubriachi di questo mondo, e battendo i servitore di Dio, come se ne stesse rivendicando la proprietà.―Luca 12:45-46; 22:25-26; Isaia 26:13 A causa dei preoccupanti sviluppi predetti all’interno della casa di Dio, molti hanno avuto la loro fede provata agli ultimi limiti. Ma per favore, riflettete su ciò che è stato detto sopra: c’è mai stato un momento nella storia del popolo di Dio in cui non si allontanò dal vero culto e si rese colpevole di apostasia? Il fatto che le Scritture trovano il loro compimento in noi fornisce una forte evidenza che Geova ci riconosce come suo popolo, anche se “a motivo di questi si parla ingiuriosamente della via della verità” (2Pietro 2:2) L’Apostasia può avvenire solo tra il popolo di Dio, perché apostasia significa un allontanamento da Geova. (Geremia 17:13; 23:14-17; Isaia 9:15-17; 2 Tessalonicesi 2:3,4) Cerchiamo di non fidarci delle parole di quelli che stanno fuorviandoci con la loro promessa di pace, che il giudizio di Dio non verrà su di noi, perché verrà sicuramente.―Isaia 30:9-13; Geremia 6:13-15; 7:4, 8-10; Amos 9:10 Geova ha in serbo un giorno della resa dei conti per il suo popolo. Egli dice: “Per amore del mio nome frenerò la mia ira, e per la mia lode mi tratterrò verso di te perché tu non sia stroncato. Ecco, ti ho raffinato, ma non nella forma dell’argento. Ti ho reso scelto nel forno fusorio dell’afflizione. Per amore di me stesso, per amore di me stesso agirò, poiché come potrebbe uno lasciarsi profanare? E non darò a nessun altro la mia propria gloria”. ― Isaia 48:9-11 I giusti tra il popolo di Dio riconosceranno il discredito che abbiamo gettato su il santo nome di Dio. Noi vogliamo che Geova agisca in favore del suo nome, e mostri al mondo che non tutti quelli che si identificano con il suo nome gli appartengono. Di conseguenza la nostra accorata preghiera è: “Anche se i nostri propri errori attestano in effetti contro di noi, o Geova, agisci per amore del tuo nome; poiché i nostri atti d’infedeltà son divenuti molti; abbiamo peccato contro di te”. ― Geremia 14:7; Ezechiele 36:22-23
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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
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