BaruQ
Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Robert King (e-watchman)
Vedere Cristo, faccia a faccia
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Recensione del materiale per lo studio biblico di congregazione della settimana del 7 al 13 novembre

C’è un contrasto sorprendente tra la percezione che la Watchtower ha delle relazioni di Geova nel passato – il suo scopo, i suoi patti, la storia antica – e l’interpretazione che viene fatta delle profezie riguardanti il mondo moderno. La visione della Watchtower è esattamente quella descritta da Geova nelle profezie:
“Chi è cieco, se non il mio servitore, e chi è sordo come il mio messaggero che io mando? Chi è cieco come il ricompensato, o cieco come il servitore di Geova? Si trattava di vedere molte cose, ma non guardavi. Si trattava di aprire gli orecchi, ma non ascoltavi.” —Isaia 42:19-20
Ironia della sorte, la profezia di Isaia trova il suo adempimento durante il tempo della fine, tempo che i messaggeri ciechi e sordi di Geova immaginano abbia iniziato un secolo fa. Questo è il motivo perché Geova parla di un tempo in un determinato momento nel futuro, mentre la sua cosiddetta organizzazione terrena viene umiliata. La profezia continua:
“Ma è un popolo predato e saccheggiato, essendo tutti intrappolati nelle buche, e sono stati tenuti nascosti nelle case di detenzione. Son divenuti per la preda senza liberatore, per il saccheggio senza nessuno che dica: “Restituisci!” Chi fra voi presterà orecchio a questo? Chi presterà attenzione e ascolterà per i tempi successivi? Chi ha dato Giacobbe per il semplice saccheggio, e Israele ai predatori? Non è Geova, Colui contro il quale abbiamo peccato, e nelle cui vie essi non vollero camminare e la cui legge non ascoltarono?”
Il problema è che i ciechi e i sordi pensano possedere la conoscenza. Essi sostengono di non avere peccato. Hanno la pretesa di essere umili. Si vantano di essere in un paradiso spirituale. Sorprendentemente, dicono che sono stati liberati da Babilonia la Grande nel 1919. Per loro, l’unica cosa che devono fare è aspettare che Geova consegni loro le chiavi del regno. In realtà, la domanda retorica fatta da Geova tempo fa è più attuale che mai: “Chi fra voi presterà orecchio a questo? Chi presterà attenzione e ascolterà per i tempi successivi?”. Prendiamo ora il paragrafo 17 in considerazione.
Geova promise a Daniele che durante il “tempo della fine” molti avrebbero ‘scorso il libro’ della profezia e la vera conoscenza del proposito di Dio sarebbe divenuta abbondante (Dan. 12:4). Chi desidera questa conoscenza deve fare grandi sforzi per ottenerla. Un’opera di consultazione dice che il verbo ebraico qui tradotto “scorrere” dà l’idea di qualcuno che esamina un libro attentamente e approfonditamente. Ma per quanto possiamo esaminare in questo modo la Bibbia, non capiremo mai correttamente le verità del Regno a meno che non sia Geova a concederci questo privilegio.
L’ultima frase espone una verità molto importante. Nessuno può capire le cose che Dio ha sigillate a meno che il Rivelatore dei segreti non concedi questo privilegio. Daniele stesso ha dimostrato che questa affermazione era vera. Fu l’unico in grado di decifrare il sogno profetico di Nabucodonosor, allorché tutti i sacerdoti e gli evocatori erano del tutto sconcertati. Ed è a Daniele che è stato chiesto di sigillare il libro fino al tempo della fine. Questo significa che solo Dio può rimuovere il sigillo di questo libro. Evidentemente, ci si può legittimamente porsi la domanda se Geova ha aperto la mente dei dirigenti dei Testimoni di Geova in modo che capiscano ciò che è stato nascosto da tempi immemorabili. Ma prima di tutto, consideriamo il paragrafo seguente:
Proprio come Geova rivelò progressivamente le verità del Regno nel periodo precedente il 1914, così continua a farlo anche durante il tempo della fine. Come vedremo nei capitoli 4 e 5, negli scorsi 100 anni i servitori di Dio hanno dovuto fare diversi cambiamenti nel loro intendimento. Significa questo che non hanno il sostegno divino? Niente affatto. Geova sostiene sempre coloro che nutrono timore per lui, perché mostrano due qualità che egli ama: fede e umiltà (Ebr. 11:6; Giac. 4:6). I suoi servitori hanno fede che tutte le promesse riportate nella sua Parola si avvereranno. Mostrano umiltà quando ammettono di aver capito male come quelle promesse si adempiranno. Parlando di questo atteggiamento umile, La Torre di Guardia del 1° marzo 1925 (1° maggio in italiano) affermava: “Noi sappiamo che il Signore è il suo proprio interprete, che egli interpreterà la sua Parola al suo popolo secondo la sua buona maniera e al suo proprio tempo stabilito”.
I “bighelloni” della verità farebbero bene a tenere in mente che Dio non ha mai nascosto le verità fondamentali. Sono sempre state accessibili a qualsiasi ricercatore diligente e onesto di cuore. Ed è per quello che i primi Studenti Biblici furono in grado di capire le verità fondamentali oscurate dalle chiesi. Ma la cosa è diversa per quanto riguarda le profezie. E mentre l’umiltà è un fattore importante per accettare la verità, è davvero una dimostrazione di umiltà il vantarsi del proprio atteggiamento umile? Consideriamo il paragrafo seguente:
Nel 1914 i servitori di Dio avevano solo una conoscenza parziale del modo in cui le profezie riguardanti il Regno appena istituito si sarebbero adempiute (1 Cor. 13:9, 10, 12). Desideriamo così tanto veder realizzate le promesse di Dio che a volte siamo giunti a conclusioni sbagliate. Nel corso degli anni è diventato sempre più evidente quanto sia vera la seguente affermazione fatta nella Torre di Guardia menzionata nel paragrafo precedente: “Sembra che sia una regola sicura [da] seguire questa: che la profezia non può essere compresa da noi se non quando essa è adempiuta oppure è in corso di adempimento”. Ora che siamo ben inoltrati nel tempo della fine molte profezie sul Regno si sono adempiute o si stanno adempiendo. Visto che i suoi servitori sono umili e pronti a lasciarsi correggere, Geova ha dato loro una comprensione più completa del suo proposito. La vera conoscenza è divenuta abbondante!
La prima frase fa riferimento al capitolo 13 della prima lettera ai Corinti, dove Paolo ha scritto:
“Poiché abbiamo conoscenza parziale e profetizziamo parzialmente; ma quando sarà arrivato ciò che è compiuto, ciò che è parziale sarà eliminato. Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma ora che son divenuto uomo, ho eliminato i tratti del bambino. Poiché al presente vediamo a contorni vaghi per mezzo di uno specchio di metallo, ma allora sarà faccia a faccia. Al presente conosco parzialmente, ma allora conoscerò accuratamente come sono anche accuratamente conosciuto.”
La Watchtower suggerisce che i servitori di Dio possedevano una conoscenza parziale nel 1914, ma che da allora hanno progressivamente acquistato una conoscenza completa. In verità, è far prova di un’immodestia completa di lasciare credere una cosa del genere, e così facendo il Corpo Direttivo dimostra la sua assoluta cecità. Pensiamoci bene: l’apostolo ispirato Paolo incluse se stesso tra coloro che avevano solo un vago schizzo delle cose, come se guardavano in uno specchio di metallo lucido. Ma che cosa intendeva Paolo quando scrisse “allora sarà faccia a faccia”? Ovviamente, l’apostolo Paolo non aveva una conoscenza esatta di tutto questo prima della sua morte. Nel suo caso, vedere faccia a faccia avrà luogo dopo la sua risurrezione, quando vedrà Cristo e che avrà conoscenza di tutto.
Eppure, il Corpo Direttivo sostiene che ora conosce tutto accuratamente; non vedono contorni vaghi come gli apostoli ciechi del passato. Afferma di vedere tutto le cose faccia a faccia e in modo accurato, e questo in ragione della loro grande umiltà! La penosa verità, tuttavia, è che praticamente tutto ciò che la Watchtower ha scritto riguardo all’interpretazione della profezia di Daniele, che si suppone è in adempimento nei nostri tempi, è sbagliato. Il motivo è semplice, il tempo della fine non è ancora iniziato. Ciò essendo manifestamente vero, quello significa che il rotolo di Daniele non è ancora stato dissigillato. Se un Bereano moderno è tentato di esaminare attentamente gli scritti della Watchtower sul tema al fine di assicurarsi che le cose siano così, allora ho fatto il lavoro per voi. Non ho la pretesa di sapere tutto, comunque è in nostro potere di esaminare le cose finora considerate vere. Ad esempio, prendiamo la profezia del re del nord e del re del sud. La Watchtower fa l’assurda affermazione che durante il tempo della fine l’Unione Sovietica dominava le risorse degli Stati Uniti durante la guerra fredda. Anche quelli meno informati sanno che è vero l’esatto contrario. Indubbiamente, sono gli Stati Uniti sotto la presidenza di Reagan che hanno spinto l’URSS al fallimento, costringendo il pesante sistema centralizzato comunista a dedicare una sempre maggiore percentuale di risorse per prepararsi per la guerra. Sorprendentemente, anche se la profezia di Daniele ci assicura che il re del nord perverrà alla sua fine per mano del gran principe, un quarto di secolo dopo il crollo dell’impero sovietico, l’omnisciente Corpo Direttivo non ha ritenuto opportuno rivedere la sua interpretazione che i Nazisti e i Sovietici compongono il re del nord conquistatore del mondo. Come esempio scioccante della loro propensione a torcere la verità per adattarla alla loro interpretazione, la profezia di Daniele rivela che c’è un solo re terreno, il re del nord, che viene sconfitto dal re celeste. Eppure, la Watchtower sostiene spudoratamente che il re del nord non soggioga il suo rivale e che i due re sono ai loro posti quando si alza Michele. Sembra che non abbiano preso la briga di leggere Daniele 11! La triste verità è che il tempo della fine non è ancora iniziato. Ma quando inizierà, possiamo essere certi che la verità non sarà rivelata con il contagocce per oltre un secolo e per mezzo di errori imbarazzanti. La verità sarà dissigillata rapidamente, nell’arco di un breve periodo di tempo, come un lampo di luce divina sul fondo della notte più buia del mondo. La rivelazione coinciderà ovviamente con la manifestazione di Cristo Gesù, il che è quello che prefigura l’interazione di Daniele con l’angelo all’aspetto del lampo, vale a dire, la parusia, quando gli eletti vedranno Gesù faccia a faccia. Dopodiché sì, anche loro ”splenderanno come lo splendore della distesa”.
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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
(proseguire)

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