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Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Joshuastone7
Lotte, prove e conflitti
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Che cosa posso dire delle lotte dell'umanità e dei conflitti che affrontiamo e viviamo nella nostra vita di tutti i giorni? Forse l'unico credito che posso offrire a questo post è di parlare dalla mia prospettiva, perché tutti noi abbiamo lotte, prove e conflitti nella vita, e tutti noi soffriamo a nostro modo.

Ci sono momenti in cui mi sento come se fossi bloccato in una palude, in una pozza di sabbie mobili, e che ogni volta che faccio un movimento, sono ancora più impantanato, ancora più stanco delle difficoltà. Inoltre, sembra che questa palude si trovi al centro di un campo di battaglia, proprio tra due eserciti combattenti, con sangue e morte tutt'intorno. Potrei continuare con metafore dopo metafore che rappresentano il dolore e la sofferenza di questo mondo, che ognuno di noi sopporta, ma suppongo che volessi pubblicare questo thread per aiutarci a vicenda, e che ci uniamo per incoraggiarci l'un l'altr, e discutere perché abbiamo queste lotte, e cosa c'è dietro tutto …

La prima cosa che mi viene in mente in questo momento è una domanda. Cosa avrebbe fatto Gesù in tempi di lotte, prove e conflitti? Credo che la risposta sia chiara, avrebbe pregato.

Vigilate e pregate di continuo, per non entrare in tentazione. Lo spirito, certo, è desideroso, ma la carne è debole – Matteo 26:41

Uno dei cambiamenti più grandi e importanti che abbia mai fatto nel mio servizio quotidiano a Geova è qualcosa che penso sia appropriato condividere qui. Sono sicuro che hai avuto quei momenti in cui preghi la notte, prima di addormentarti. Che succede? Le tue preghiere sono generalmente brevi perché sei stanco, o semplicemente non finisci la tua preghiera dopo esserti addormentato, e rimpiangi il fatto la mattina successiva.

Ma mi piacerebbe condividere il cambiamento che ho fatto al riguardo. Ho dedicato una stanza nella casa in cui potevo andare in privato ad una certa ora del giorno e destinavo quel tempo alla preghiera, quando ero completamente sveglio e con tutta la mia attenzione. Devo ammettere che questo è senza dubbio uno dei cambiamenti più importanti che abbia mai fatto nel mio servizio a Geova nella mia vita quotidiana. Consiglio vivamente a tutti coloro che leggono questo post di prendere in considerazione l'idea di intraprendere tali azioni se si sono trovati a pregare in momenti in cui non potevano dedicare la loro completa attenzione.

Dalla mia esperienza scopro che le mie lotte e conflitti sono di solito di mio fatto, dalle scelte di vita alle conseguenze delle mie azioni. Le spine nella mia carne non sono meno presenti a causa del peccato ereditario, tuttavia è la mia prossimità con Geova e la mia relazione con lui che sono in gioco, e il mio peccato deriva da questa distanza che percepisco tra lui e me. Trovo ch’io sia in grado di sopportare le prove in modo abbastanza accettabile se mantengo solo quella vicinanza con il nostro creatore, ma spesso mi sembra che sia la mia stessa carne debole che mi allontana da quella stretta relazione con il nostro Dio, piuttosto che qualsiasi ostacolo in questo mondo. In sostanza, ho solo me stesso da incolpare …

Per favore leggi i seguenti passi delle Scritture:

Che diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Colui che non risparmiò nemmeno il proprio Figlio, ma lo consegnò per tutti noi, perché non ci darà con lui benignamente anche tutte le altre cose? Chi presenterà accusa contro gli eletti di Dio? Dio è Colui che [li] dichiara giusti. Chi è che condannerà? Cristo Gesù è colui che morì, sì, anzi, colui che fu destato dai morti, che è alla destra di Dio, che pure intercede per noi. Chi ci separerà dall’amore del Cristo? Tribolazione o angustia o persecuzione o fame o nudità o pericolo o spada? Come è scritto: “Per amor tuo siamo messi a morte tutto il giorno, siamo stati considerati come pecore da scannare”. Al contrario, in tutte queste cose siamo completamente vittoriosi per mezzo di colui che ci ha amati. Poiché sono convinto che né morte né vita né angeli né governi né cose presenti né cose avvenire né potenze né altezza né profondità né alcun’altra creazione potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore. – Romani 8:31-39

È impossibile per noi non peccare, abbiamo ereditato questa condizione dai nostri antenati.

Ecco perché, come per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato. – Romani 5:12

Ma proprio come chiunque altro in questo mondo, ho le mie stesse lotte nella vita, e non so se è il mio desiderio di crescere verso la perfezione, o semplicemente scriverlo per visualizzarlo, ma desidero condividere un po’ di ciò che sta succedendo nella mia testa in questo momento.

Recentemente ho avuto una conversazione sul peccato e sui piaceri della vita con uno dei nostri fratelli. Abbiamo discusso se alcuni piaceri di questo mondo fossero un ostacolo, come l'alcol, o attività che potrebbero spingere i limiti della decenza. Non intendo dire che l'opinione di questo fratello sia stata più permissiva della mia, ma solo che la differenza di opinioni mi ha fatto riflettere. L'affermazione che spiccava di più da lui era; "Personalmente, non penso che saremo approvati dall'ascetismo personale." Che dichiarazione interessante è stata. Alcuni potrebbero non essersi fermati e non considerato quel commento ulteriormente, ma a me ha scatenato un grande dibattito nella mia mente, e la prima cosa che ho fatto è stata guardare la parola che ha usato, "ascetismo".

ascetismo ‹a·sce·tì·ṣmo›
s.m.
~ Il complesso delle pratiche e delle dottrine che tendono alla conquista della perfezione, in quanto questa si identifichi con un mistico superamento del mondo e della carne da parte dello spirito. – Dictionary © 2005–2017 Apple Inc.

A prima vista sembra che abbia ragione, e non siamo salvati dalle nostre astinenze, ma rimane una parte del servizio di Geova. Lasciami spiegare …

La prima cosa che viene in mente sono i personaggi della storia biblica, come Mosè, Giona e Giovanni il Battista. Mosè non voleva tornare in Egitto, uccise un uomo e sapeva che era probabilmente una pessima idea ritornare lì.

Giona non voleva assolutamente andare a Ninive, ma alla fine ci andò. Perché?

Giovanni il Battista non mangiava prelibatezze, né beveva vini, ma viveva di locuste e miele selvatico nel deserto, ed era denotato da nostro Signore come il più grande uomo che abbia vissuto fino a quel momento. Perché Giovanni sacrificò i suoi desideri carnali in tale modo allorché molti altri non lo fecero, non l’avrebbero fatto, né forse nemmeno si aspettavano da loro? Questa è la domanda su cui voglio concentrarmi per un momento.

Il sacrificio dei nostri desideri carnali è una parte del servizio a Geova, altrimenti non esisterebbe il peccato. Saremmo in grado di fare qualsiasi cosa il nostro desiderio carnale ritenga appropriato, tuttavia sappiamo che questo non è il caso. Ma tuttavia si potrebbe prendere l'altro estremo e vivere una vita di completo ascetismo fisico. Cosa è appropriato?

Innanzitutto, abbiamo chiare intese da parte del nostro Signore su ciò che costituisce il peccato, come tutti noi siamo pienamente consapevoli, ma possono esserci aree grigie, in cui il giudizio personale deve entrare in gioco.

I tre uomini che ho menzionato hanno avuto circostanze simili riguardo ai motivi per cui hanno fatto le scelte che hanno fatto nel loro servizio a Geova. Mosè parlò direttamente a Dio, Giona parlò direttamente a Dio, e senza dubbio a Giovanni fu data l'informazione che Dio parlò ai suoi genitori attraverso il suo angelo. Quindi le scelte che fecero al servizio di Dio e le loro responsabilità erano basate sulla corrispondenza diretta con Dio, eccetto forse Giovanni. Quindi, abbiamo più cose in comune con Giovanni che con questi altri, poiché il nostro servizio non è basato sulla comunicazione diretta con Dio, ma piuttosto su ciò che abbiamo appreso da ciò che ci è stato dato attraverso testimonianze oculari.

Questo mi porta ad una domanda sul sacrificio. A che livello sacrifichiamo o ci asteniamo dai nostri piaceri personali in questo mondo per fare la volontà di Dio? È la responsabilità o il ruolo che svolgiamo nel regno di Dio che è il fattore decisivo? E dato che non abbiamo un canale di comunicazione diretta con Dio, oltre alla Bibbia stessa, come possiamo determinare il livello corretto di servizio, o, meglio detto, il livello corretto di ascetismo?

A quel punto arrivo alla prossima dichiarazione di nostro fratello: "Penso che tu debba lasciare andare alcune cose, voglio dire, quello che pensi sia importante combattere può non essere quello che Geova considera importante, e lascia che lo Spirito di Geova ti modelli come vuole”. E questa affermazione mi ha fatto riflettere, questa è davvero una parte enorme della nostra fede, quale livello di servizio o quale responsabilità abbiamo nel regno di Dio.

Lasciatemi spiegare ancora un po'. Pensiamo a alcune persone con cui siamo associati nel nostro mondo moderno. Alcuni possono o non possono avere commissioni dirette da Dio, o possono o non possono far parte della realizzazione della profezia, ma a differenza di molti dei servitori di Dio in passato, nessuno di questi uomini moderni ha un canale di comunicazione diretta con Dio, quindi l'unica cosa sulla quale devono contare è la loro convinzione, la conoscenza delle Scritture e lo Spirito di Dio che opera in loro.

Sappiamo che ci si aspetta di più da chi ha più responsabilità. “In realtà, a chiunque è stato dato molto, sarà richiesto molto; e a colui al quale è stato affidato molto, sarà richiesto più del solito.” (Luca 12:48) Quindi ecco il dettaglio del filo dei miei pensieri. Anche se Giovanni il Battista sapeva che Dio parlava con suo padre, non ci viene detto che aveva un canale di comunicazione diretta con lui; eppure decise di vivere una vita di astinenza da molti piaceri della vita. Perché? Ecco la risposta: è stato lo Spirito di Dio in lui che lo ha diretto e plasmato nello stile di vita che ha vissuto a causa della grande responsabilità che ha avuto nell'opera di Dio. Se Gesù Cristo parlava così bene di Giovanni, è perché ha vissuto questa vita di astinenza in armonia con la grande responsabilità che ha assunto nella profezia. Fu per l’accettazione di suo ruolo nel regno di Dio, e dal suo stile di vita ascetico, che la gente parlava così bene di lui. Si potrebbe dire che lo Spirito in Giovanni lo ha spinto a vivere una tale vita a causa delle responsabilità che assumeva nell'adempiere suo ruolo nella profezia.

E questo mi porta all'ultima affermazione di nostro fratello: "La perfezione non si ottiene lavorando contro le nostre pulsioni carnali, ma lasciando che lo Spirito Santo di Dio li attenui, altrimenti è una battaglia persa". (Vedi Colossesi 3:5)

Invecchiando, comincio a capire che quando entriamo nelle zone grigie dei piaceri della vita, o della loro privazione, si tratta di una questione di coscienza basata sullo Spirito che risiede in noi da Dio. Quando abbiamo due fratelli fedeli che discutono delle lotte che affrontano nel mondo, sembra che molte volte siano le lotte contro lo Spirito Santo in noi che stiamo combattendo o no che provocano molte delle lotte della vita. Lo Spirito Santo che risiede in noi ci sta guidando, plasmandoci, forgiandoci attraverso il fuoco attraverso le nostre lotte e conflitti, ed è quello Spirito di Dio che guida la nostra coscienza, quella voce interiore che ci sta dicendo che siamo o sulla strada giusta o che abbiamo bisogno di fare aggiustamenti in accordo con la volontà di Dio per noi.

Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che siamo figli di Dio. – Romani 8:16

E in quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi insegni; ma, come l’unzione da lui vi insegna intorno a tutte le cose, ed è vera e non è menzogna, e come essa vi ha insegnato, rimanete uniti a lui. – 1 Giovanni 2:26

Rimanete forti amici miei e affidatevi allo Spirito di Geova che risiede in voi …

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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
(proseguire)

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