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Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Perimeno
L’apostolo Paolo ha fatto il viaggio per Gerusalemme nell’intento di chiedere il parere del Corpo Direttivo circa la Circoncisione?
nogoverningbodyinfirstcentury
Domanda: L’apostolo Paolo ha fatto il viaggio per Gerusalemme nell’intento di chiedere il parere del Corpo Direttivo circa la Circoncisione? Ricordo di aver sentito una volta un discorso di Frederick Franz in cui presentava prove dalle Scritture che non c’era un Corpo Direttivo in Gerusalemme. Le informazioni presentate erano molto convincente. Hai mai sentito parlare di questo discorso? Mi interessa leggere i tuoi commenti sull’argomento.

Risposta: La Società sostiene che c'è stato un Corpo Direttivo a Gerusalemme costituito dagli apostoli e di anziani che esercitavano l'autorità su tutte le congregazioni dell'impero romano. Per dimostrare la sua affermazione, le piace riferirsi all'episodio della circoncisione, quando è diventato un problema per i Cristiani gentili e che gli apostoli e gli anziani si sono pronunciati sull’argomento con l'aiuto dello Spirito Santo. Il libro Perspicacia dice:
Organizzazione della congregazione cristiana. Pur essendo istituite in vari luoghi, le congregazioni cristiane non operavano in maniera indipendente l’una dall’altra. Riconoscevano tutte l’autorità del corpo direttivo cristiano di Gerusalemme. Questo corpo direttivo era formato dagli apostoli e da anziani della congregazione di Gerusalemme. Non c’erano altrove organismi rivali che cercassero di dirigere la congregazione. La questione della circoncisione fu presentata al fedele corpo direttivo cristiano del I secolo E.V. affinché la esaminasse. Quando, sotto la guida dello spirito santo, il corpo direttivo prese la sua decisione, questa fu accettata e divenne vincolante per tutte le congregazioni cristiane, che vi si sottomisero di buon grado. — At 15:22-31. it-1 pp. 548-552
La questione della circoncisione è stata portata a Gerusalemme a causa del fatto che c’era lì un “corpo direttivo”? L’apostolo Paolo e Barnaba erano stati nominati per predicare alle nazioni, non da un corpo direttivo a Gerusalemme, ma direttamente dallo Spirito Santo. (Atti 13:2-4) Geova ha benedetto il loro lavoro di predicazione al punto che numerose congregazioni sono state create. Ora, sorge un problema. Cosa ci racconta il libro degli Atti?
E alcuni, essendo scesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: “Se non siete circoncisi secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati”. Ma essendo avvenuto non poco dissenso e disputa da parte di Paolo e Barnaba con loro, disposero che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per questa disputa. Così, dopo essere stati accompagnati per un tratto dalla congregazione, questi uomini continuarono per la loro via attraverso la Fenicia e la Samaria, narrando nei particolari la conversione di persone delle nazioni, e procuravano a tutti i fratelli grande gioia. Arrivati a Gerusalemme, furono ricevuti benignamente dalla congregazione e dagli apostoli e dagli anziani, e raccontarono le molte cose che Dio aveva fatto per mezzo loro. Ma alcuni di quelli della setta dei farisei che avevano creduto si alzarono dai loro posti e dissero: “È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè”. – Atti 15:1-5
Prestiamo attenzione da dove ha avuto origine il problema. Alcuni uomini dalla Giudea, della congregazione di Gerusalemme, turbavano molto i fratelli delle congregazioni di Antiochia, Siria e Cilicia pretendo che dovevano essere circoncisi e seguire la legge di Mosè. Gli apostoli e gli anziani di Gerusalemme hanno riconosciuto: “alcuni di fra noi vi hanno turbato con parole, cercando di sovvertire le vostre anime, benché non avessimo dato loro nessuna istruzione”. (Atti 15:23,24) Il problema doveva essere affrontata alla fonte. Se c’era un corpo direttiva a Gerusalemme, allora doveva interessarsi del problema. Geova aveva fornito la prova evidente tramite “molti portenti e segni” che egli fece per mezzo di Paolo e Barnaba tra le persone delle nazioni che li accettava senza che sia necessaria la circoncisione o l'osservanza della legge di Mosè. Attraverso i racconti delle loro esperienze e la testimonianza di Pietro e di Giacomo, lo Spirito Santo ha permesso di pervenire a una decisione unanime. Questa decisione è stata poi inviata a tutte le congregazioni che erano state colpite dagli agitatori. Non vi è alcuna prova di un corpo direttivo che ha supervisionato tutte le congregazioni. Il racconto degli Atti dichiara semplicemente che un problema sorto a Gerusalemme che è stato “esportato” ai fratelli in altre regioni è stato risolto dove era nato, come dovrebbe essere. È interessante notare che l'apostolo Pietro (Cefa) e Giacomo (fratellastro di Gesù) sono stati fondamentali per risolvere la questione. Può darsi che lo Spirito Santo abbia scelto questi uomini perché erano probabilmente coinvolti nel problema. Questo è evidente da ciò che Paolo scrisse nella sua lettera ai Galati.
Comunque, quando Cefa venne ad Antiochia, gli resistei faccia a faccia, perché era condannato. Poiché, prima dell’arrivo di certi uomini da parte di Giacomo, egli mangiava con persone delle nazioni; ma quando furono arrivati, si ritraeva e si separava, per timore di quelli della classe circoncisa. Anche il resto dei giudei si unirono a lui nel sostenere questa finzione, così che perfino Barnaba era indotto a seguirli nella loro finzione. — Galati 2:11-14
Paolo dovete criticare severamente Pietro davanti a tutti fratelli "perché era condannato" per il suo atteggiamento ipocrita nei confronti delle persone incirconcisi delle nazioni che affettava gli altri fratelli di Antiochia, tra cui il compagno di Paolo, Barnaba. Pietro stesso è stato influenzato in questo dagli uomini di Giacomo. E questo, dopo che la questione della circoncisione era stata risolta. Sì, anche dopo che Geova ebbe inviato anni prima Pietro da Cornelio, l'ufficiale dell'esercito incirconciso della coorte Italica, e ch’egli vide lo Spirito Santo cadere su di lui e quelli che erano con lui, egli aveva ancora un problema per adottare il punto di vista di Dio sulla questione. (Atti capitolo 10) A causa dell'influenza di Pietro “i [fratelli] non camminavano diritto secondo la verità della buona notizia". Era diventato un pericolo che rischiava di danneggiare i fratelli ed era causa di divisioni. Al credito di Pietro, accettò la disciplina e si corresse. Non c'è prova per suggerire che alcuni degli apostoli o degli anziani della congregazione di Gerusalemme, come corpo direttivo, abbia controllato tutte le altre congregazioni al di fuori del loro settore. Se non altro, a volte hanno contribuito alla risoluzione di problemi di fratelli provenienti da altre regioni quando si sono immischiati nei loro affari. E certamente, non c'è alcuna prova che Gesù abbia riconosciuto un corpo direttivo. Lui stesso ha nominato Saul per diventare l'apostolo Paolo, e si è occupato di ogni congregazione in persona, come quando ha scritto le sue lettere alle sette congregazioni dell'Asia Minore. – Atti 9:3-19; Rivelazione. 1:10,11; 2:1-3:22
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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
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