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Cibo per i Testimoni di Geova riflessivi
“‘Ma in quanto a te, tu continui a cercare grandi cose per te stesso. Non continuare a cercare. Poiché, ecco, io farò venire la calamità su ogni carne’, è l’espressione di Geova, ‘e certamente ti darò la tua anima come spoglia in tutti i luoghi nei quali andrai’”
Importante: Questo sito non pretende di possedere la verità. Il lettore dovrebbe essere in grado di usare discernimento, esaminando attentamente le Scritture per vedere se queste cose sono così. (Atti 17:11)
Eric Wilson
Chi sono le altre pecore?
In questo articolo prenderemo in considerazione l'insegnamento specifico ai Testimoni di Geova delle altre pecore. Avremo anche l'opportunità di applicare due criteri che usiamo per determinare se una religione è vera o falsa: 1) la dottrina è coerente con ciò che insegna la Bibbia? 2) insegnandola, stiamo predicando la buona notizia?

La pertinenza di quest'ultimo criterio potrebbe non sembrare ovvia in un primo momento, quindi permettimi di spiegare proponendo uno scenario fittizio, ma piuttosto probabile.

Un uomo si avvicina a un testimone all'angolo della strada vicino al suo carrello. Dice: "Sono un ateo, credo che quando uno muore, tutto è detto. Fine della storia. Cosa pensi che succederà a me quando morirò?"

Il Testimone risponde con entusiasmo a questo, dicendo: "Come ateo, non credi in Dio, ma Dio crede in te, e vuole darti l'opportunità di conoscerlo ed essere salvato. La Bibbia dice che ci sono due risurrezioni, una per i giusti e l'altra per gli ingiusti, quindi se dovessi morire domani, verrai resuscitato sotto il Regno messianico di Gesù Cristo”. L'ateo dice: "Quindi, tu dici che se muoio, tornerò in vita e vivrò per sempre?” Il testimone risponde, "Non esattamente, tu rimarrai imperfetto come tutti noi, quindi dovrai lavorare verso la perfezione, ma se lo fai, alla fine del regno millenario di Cristo sarai perfetto, senza peccato”. L'ateo risponde: "Hmm, e tu? Immagino tu pensi che andrai in cielo quando morirai, vero?” Il testimone sorride, rassicurante, "No, per niente, solo pochi vanno in cielo, ottengono la vita immortale alla loro resurrezione Ma c'è anche una risurrezione per la vita sulla terra, e spero di farne parte. La mia salvezza dipende dal mio sostegno ai fratelli di Gesù, i cristiani unti, ed è per questo che predico la buona notizia. Ma spero di vivere per sempre sulla terra sotto il dominio del Regno”. L'ateo chiede: "Così quando sei resuscitato, sei perfetto, giusto? Ti aspetti di vivere per sempre?” "Non esattamente, sarò ancora imperfetto, sempre un peccatore, ma avrò l'opportunità di lavorare verso alla perfezione entro la fine dei mille anni”. L'ateo ridacchia e dice: “Questo non sembra molto convincente”. "Cosa intendi?”, chiede il testimone, perplesso. "Bene, se mi ritrovo esattamente nella stessa posizione della tua, anche se non credo in Dio, perché dovrei unirmi alla tua religione?" Il testimone annuisce: ”Oh, capisco cosa intendi, ma c'è una cosa che trascuri. La Grande Tribolazione si avvicina, seguita da Armaghedon, solo coloro che sostengono attivamente i fratelli di Cristo, gli unti, sopravviveranno. Il resto morirà senza speranza di risurrezione”. "Bene, allora aspetterò fino all'ultimo minuto, quando arriverà questa ‘Grande Tribolazione’, e mi pentirò. Non c'è stato un tipo che è morto accanto a Gesù che si è pentito all'ultimo minuto ed è stato perdonato?” Il Testimone scuote seriamente la sua testa, "Sì, ma era allora, si applicano regole diverse per la Grande Tribolazione, non ci sarà alcuna possibilità di pentimento in quel momento."

Cosa ne pensi del nostro piccolo scenario? Tutto ciò che il testimone ha detto in questo dialogo è assolutamente accurato e conforme agli insegnamenti contenuti nelle pubblicazioni dell'Organizzazione dei testimoni di Geova. Ogni parola che ha detto è basata sulla convinzione che ci siano due classi di cristiani. Una classe unta di 144’000 individui e una classe di altre pecore con milioni di Testimoni di Geova che non sono unti con lo spirito. Crediamo che ci saranno tre risurrezioni, due tra i giusti e una tra gli ingiusti. Insegniamo che la prima resurrezione dei giusti è quella degli unti alla vita immortale in cielo; in seguito la seconda resurrezione dei giusti per una vita nell’imperfezione sulla terra; poi, dopo, la terza resurrezione degli ingiusti, anche per una vita imperfetta sulla terra. Quindi, questo significa che la buona notizia che predichiamo si riduce a: come sopravvivere ad Armaghedon! Ciò presuppone che tutti, eccetto i Testimoni, moriranno ad Armaghedon e non risorgeranno. Questa è la buona notizia del Regno che predichiamo in adempimento - noi crediamo - di Matteo 24:14 “questa buona notizia del Regno sarà predicata in tutta la terra abitata, perché sia resa testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine.” Questo può essere provato esaminando le prime pagine del principale ausiliare di studio usato nel ministero di porta a porta: “Cosa insegna realmente la Bibbia?? Immagini accattivanti accolgono il lettore dipingendo la speranza che gli esseri umani ritroveranno salute e gioventù e vivranno per sempre su una terra pacifica, libera da guerre e violenze.

Per chiarire la mia posizione, credo che la Bibbia insegni che alla fine la terra sarà piena di miliardi di umani portati alla perfezione e godendo un'eterna giovinezza. Questo non è contestato qui. Piuttosto, la domanda da considerare è se questo sia il messaggio della buona notizia che Cristo vuole che noi predichiamo. Paolo disse agli Efesini, “Ma anche voi avete sperato in lui dopo aver ascoltato la parola della verità, la buona notizia della vostra salvezza.” - Efesini 1:13

Come cristiani, la nostra speranza viene dopo aver ascoltato "la parola della verità" riguardo alla buona notizia della nostra salvezza. Non la salvezza del mondo, ma la nostra salvezza. Più tardi in Efesini, Paolo disse che c'era una sola speranza. (Efesini 4:4) Non considerava la risurrezione degli ingiusti come una speranza che dovrebbe essere predicata. Ha parlato solo di speranza per i cristiani. Quindi, se c'è una sola speranza, perché l'Organizzazione insegna che ce ne sono due?

Lo fanno a causa di un ragionamento deduttivo basato su un postulato a cui sono arrivati e che deriva dalla loro interpretazione di Giovanni 10:16, che dice: “E ho altre pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo guidare, e loro ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge con un solo pastore.”

I testimoni credono che “quest’ovile" o “gregge” corrisponda all'Israele di Dio, formato da soli 144.000 cristiani unti, mentre le altre pecore corrispondono a un gruppo di cristiani non unti che apparirebbero solo negli ultimi giorni. Tuttavia, non c'è nulla qui in Giovanni 10:16 per indicare esattamente cosa intendesse Gesù. Non vogliamo basare tutte le nostre speranze di salvezza su ipotesi da un singolo versetto ambiguo. E se le nostre supposizioni sono sbagliate? Quindi, ogni conclusione su cui basiamo questi presupposti sarà errata. La nostra speranza di salvezza intera diventerebbe inutile. E se predichiamo una falsa speranza di salvezza, beh ... che spreco di tempo ed energia, per non dire altro!

Sicuramente, se la dottrina delle altre pecore è essenziale per comprendere la buona notizia della nostra salvezza, ci aspetteremmo di trovare dei chiarimenti nella Bibbia circa l'identità di questo gruppo. Vediamo un po’:

Uno dei modi migliori per capire che cosa significa un termine nella Bibbia è fare una ricerca su quel termine per scoprire tutti gli altri posti in cui si incontra e come viene usato. Quindi, questo è ciò che faremo con l'espressione "altre pecore".

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Usando la Watchtower Library, scopriamo che ci sono tre ricorrenze nella Bibbia. Trascureremo l'indice delle parole della Bibbia, perché non fa parte del testo biblico. Questo ci lascia un'occorrenza in Giovanni per il termine o la frase "altre pecore" e questo è lo stesso versetto in questione, Giovanni 10:16. Quindi, non aiuta molto.

Un'altra frase che emerge spesso è "grande folla di altre pecore" o "grande folla delle altre pecore" che non compare affatto nella Bibbia, ma che incontriamo centosettantaquattro volte nella Torre di Guardia dal 1970. Così, la Torre di Guardia stabilisce un legame tra la grande folla e le altre pecore. Ma perché? Non c'è niente nella Bibbia che collega direttamente questi due gruppi. Quindi da dove l'hanno preso? Dove traggono la dottrina delle altre pecore?

Bene, un altro modo per scoprirlo è consultare le opere di consultazione. Nel nostro caso, abbiamo “Altre Pecore" e ci sono due indici di pubblicazione. Il più recente copre gli ultimi trent’anni. Andremo là e cercheremo la sezione “trattazione” perché ogni dottrina principale è coperta da una rubrica di trattazione che indica vari articoli in periodici e libri in cui l'argomento è completamente discusso, completamente esposto e spiegato. Ma non troviamo nulla sotto "Altre pecore" e nell'ultimo indice non esiste una rubrica di trattazione.

Quindi torniamo all'indice dal 1930 al 1985 (disponibile nella versione inglese del programma). Ci si aspetterebbe, dal momento che la dottrina è stata rivelata ai Testimoni di Geova nel 1934, che avrebbe contenuto tale riferimento e che saremmo stati in grado di trovare l'articolo in cui Rutherford espose per la prima volta la dottrina delle altre pecore. Quando guardiamo la sezione "trattazione", non troviamo riferimenti di questo tipo. Niente al 1934-1935. In effetti, il più vecchio è il 1980 (1981 in italiano). Tuttavia, se abbiamo solo questi tre riferimenti e che danno una spiegazione completa usando le Scritture, questo è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Quindi andiamo al più recente, la Torre di Guardia del 15 luglio 1984, pagine da 19 e 20. Se leggi questi riferimenti (e ti consiglio di leggerli tutte e tre, prenditi il ​​tuo tempo), scoprirai che non contengono nessuna prova; ciò che contengono sono asserzioni. Per fare un esempio, ecco cosa dice il paragrafo quattro: “Dato che quelle ‘altre pecore’ non erano di ‘questo ovile’, non potevano essere incluse fra l’Israele di Dio, i cui membri sono israeliti spirituali, con un’eredità spirituale o celeste.”

Come lo sappiamo? Come sappiamo che questo gregge è l'Israele di Dio e come facciamo a sapere che le altre pecore non sono incluse nell'Israele di Dio? Non abbiamo basi, nessuna scrittura fornita qui per supportarlo; è semplicemente un'affermazione fatta e si aspettano che noi la accettiamo come vangelo. Alcuni suggeriscono che questo gregge si riferisce agli ebrei che diventerebbero cristiani, mentre le altre pecore si riferiscono ai gentili, ai popoli delle nazioni, che in seguito sarebbero venuti nella congregazione cristiana e si uniranno ai cristiani ebrei - due greggi che diventano uno.

Accettare l'una o l'altra credenza senza alcuna prova biblica significa impegnarsi nella eisegesi: imporre la nostra visione sulla Scrittura. D'altra parte, uno studio esegetico ci incoraggerà a cercare altrove nella Bibbia la spiegazione più probabile delle parole di Gesù. Quindi, facciamolo ora. Dal momento che non siamo riusciti a trovare nulla usando la frase "altre pecore", cerchiamo parole semplici come "gregge" e "pecore" relative a Gesù, sempre usando la Biblioteca Watchtower.

Poiché Gesù parla di pecore e greggi di pecore, vediamo cosa ha da dire su di loro in altri luoghi. Inseriremo la parola "pecore" e avvieremo una ricerca. Andremo semplicemente all'ultima versione della Traduzione del Nuovo Mondo e cominceremo con Matteo perché stiamo cercando le parole di Gesù.

Matteo 9:36 "Vedendo le folle ne ebbe compassione, perché erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore.” Così, le folle, i Giudei non credenti, erano come pecore senza pastore.

In Matteo 10:6, egli dice ai suoi dodici discepoli o apostoli: “Non entrate in nessuna città samaritana, ma continuate piuttosto ad andare dalle pecore smarrite della casa d’Israele.” (Quindi, non vuole che vadano dalle nazioni, cioè dai Gentili, o a volte questo termine si applica semplicemente ai Greci collettivamente)

Matteo 15:24: "Lui disse: ‘Io sono stato mandato soltanto alle pecore smarrite della casa d’Israele’.” Questo è l'episodio in cui la donna fenicia chiede di aiutare il suo figlio e Gesù dice: "Mi dispiace, non posso aiutarti perché non sei giudea, sono stato mandato soltanto ai Giudei", ma la sua insistenza prevale e guarisce suo figlio. Sembra chiaro, quindi, che l'unico gregge a cui Gesù si riferisce ripetutamente è il gregge di Israele, la pecora smarrita o l’ovile smarrito della casa d'Israele.

Possiamo trovare conferma di questo? Torniamo a Giovanni 10:16.

Leggere il contesto aiuta sempre e, in questo caso, il contesto ci dice a chi sta parlando. Sta parlando ai suoi discepoli perché l'idea che questo ovile si riferisce all'Israele di Dio significherebbe che stava parlando agli unti e, naturalmente, non c’erano ancora degli unti, lo spirito santo non essendo ancora stato sparso, quindi non c'era l’Israele di Dio in quel momento. Usa l'aggettivo "questo" per indicare qualcosa che è lì in quel momento, davanti a lui. Quindi cosa c'era di fronte a lui? C'era un recinto di pecore di fronte a lui in modo che potesse usare la parola "questo"?

Se presti attenzione ai versetti dal 19 al 21, dice: “Di nuovo fra i giudei ci furono pareri discordi a causa di queste parole. Molti di loro dicevano: ‘Ha un demonio ed è fuori di sé. Perché state ad ascoltarlo?’ Altri dicevano: ‘Queste non sono le parole di un indemoniato. Secondo voi un demonio potrebbe aprire gli occhi ai ciechi?’” Quindi qui abbiamo una chiara indicazione che questi non sono i suoi seguaci, infatti, alcuni di loro parlano contro di lui e lo accusano di essere demonizzato, eppure li definisce "questo gregge". È coerente? Perché abbiamo "questo gregge" e abbiamo "altre pecore" e sono raccolti da due greggi in uno solo, sotto un pastore solo.

Il modo per determinare questo è fare una ricerca sui termini Giudei e Greci, Giudei riferiti al popolo giudaico, naturalmente, e Greci a tutte le nazioni, tutti i non Giudei. È un'espressione spesso usata allora e, se per iniziare, andiamo nella lettera ai Romani, nota come è formulata: "è potenza di Dio per la salvezza di chiunque abbia fede, prima del giudeo e poi anche del greco.” (Romani 1:16) Quindi abbiamo altre pecore che non provengono da questo ovile, quella sarebbe il primo ovile, e quelle altre pecore vengono dopo.

La stessa frase, prima del giudeo e poi anche del greco, è ripetuta nel versetto 10 del capitolo 2 di Romani. Romani 10:12 dice che non c'è distinzione fra giudeo e greco perché i due greggi erano diventati un gregge sotto un solo pastore, indicando che non esisteva più una distinzione.

Galati 3:28 afferma: “Non c’è né giudeo né greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.” Abbiamo sempre la stessa idea che sono tutti uno perché sono un solo gregge.

Finalmente abbiamo Colossesi 3:11 che afferma: “non c’è greco o giudeo, circonciso o incirconciso, straniero, scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto ed è in tutti.”

Quindi, ogni testo che leggiamo parla di due gruppi che diventano uno sotto un unico Pastore, Cristo. Cristo è tutto ed è in tutti. Diventa abbastanza chiaro che la conclusione più logica che corrisponde a ciò che dice la Bibbia è che le "altre pecore" sono i gentili e che "questo gregge" sono gli ebrei. Ma potresti obiettare: "Bene, perché non lo ha detto chiaramente?" Dobbiamo ricordare che stava parlando a dei Giudei e che gli Giudei odiavano i gentili, specialmente i romani. Un giudeo non mangiava con un gentile, non voleva avere avere relazione con un gentile: aveva una contatto minimo con i gentili. Suggerire che Giudei e gentili andassero a mescolarsi sotto un solo pastore in un singolo gregge avrebbe probabilmente portato loro a prendere pietre per lapidarlo. Quindi ha usato un linguaggio codificato che i suoi discepoli sarebbero stati in grado di capire quando sarebbe giunto il momento. Persino i suoi discepoli non hanno capito questa nuova verità e ci sono voluti alcuni anni prima che potessero cimentarsi con essa. Quindi Gesù era consapevole dei bisogni del suo gregge.

Da quello che abbiamo appena esaminato, sembra che lo scenario più probabile sia che Gesù stesse parlando di giudei e gentili che diventano un gregge come cristiani. Sembra che non ci siano prove che stava parlando di un gruppo che sarebbe apparso negli ultimi giorni. Tuttavia, non saltiamo alle conclusioni affrettate. L'organizzazione dei Testimoni di Geova ha insegnato questa dottrina sin dalla metà degli anni '30, più di ottant’anni. Forse ha trovato prove che ci sono sfuggite. Per essere onesti, proviamo un confronto fianco a fianco di ciò che la Bibbia insegna è la speranza per i cristiani e di ciò che l'Organizzazione insegna è la speranza per le altre pecore. Sarebbe anche bello leggere il contesto di ogni Scrittura e le pubblicazioni della Watchtower per garantire che io non scelga i testi qui e là per trasmetterli come prove. Come dice la Bibbia, ‘verificate ogni cosa e attenetevi a ciò che è eccellente.’ (1 Tessalonicesi 5:21)

Vorrei anche sottolineare che non userò il termine "cristiano unto" per differenziare un cristiano unto da un non unto, poiché la Bibbia non parla mai di cristiani non unti. La parola "cristiano" in greco come appare in Atti 11:26 deriva da Christos che significa "unto". Quindi, "un cristiano non-unto” è una contraddizione in termini, mentre “cristiano unto" è una tautologia, che equivale a dire “un unto unto". Quindi, ai fini di questo paragone, distinguerò i due gruppi, chiamando il primo, "Cristiani", e il secondo, "Altre pecore", anche se l'Organizzazione li considera entrambi cristiani.

  • Cristiani:
    • Unti con lo Spirito Santo. “Colui che ci ha unto, è Dio.” (2 Corinti 1:21; Giovanni 14:16,17, 26; 1 Giovanni 2:27)
  • Altre pecore:
    • Non unti. “Gesù parlò di “altre pecore” che non sarebbero state dello stesso “ovile” del “piccolo gregge” composto dai suoi seguaci unti.” (w10 15/3 p. 26 § 10)
  • Cristiani:
    • Appartengono a Cristo. “Voi … appartenete a Cristo.” (1 Corinti 3:23)
  • Altre pecore:
    • Appartengono agli unti. “Tutto appartiene a voi.” (1 Corinti 3:22) “In questo tempo della fine Cristo ha affidato ‘tutti i suoi averi', cioè tutto ciò che qui sulla terra ha a che fare col Regno, al suo ‘schiavo fedele e discreto’ e al Corpo Direttivo, il gruppo di cristiani unti che rappresenta tale ‘schiavo’.” (w10 15/9 pp. 23 § 8) [Modificato nel 2013 per alcuni dei suoi averi; in particolare, tutte le cose relative alla congregazione cristiana, cioè le altre pecore. Vedi w13 15/7 p. 20]
  • Cristiani:
    • Nel nuovo patto. “Questo calice rappresenta il nuovo patto basato sul mio sangue.” (1 Corinti 11:25)
  • Altre pecore:
    • Non nel nuovo patto. “I componenti della classe delle “altre pecore” non sono nel nuovo patto…” (w86 15/2 p. 15 § 21)
  • Cristiani:
    • Gesù è il loro mediatore. “C’è … un solo mediatore fra Dio e gli uomini” (1 Timoteo 2:5,6). “[Egli] è mediatore di un nuovo patto” (Ebrei 9:15)
  • Altre pecore:
    • Nessun mediatore per le altre pecore. “Gesù Cristo, non è il Mediatore fra Geova Dio e l’intera umanità. È il Mediatore fra il suo Padre celeste, Geova Dio, e la nazione dell’Israele spirituale, limitata a 144.000 membri.” (Sicurezza mondiale p. 10 § 16)
  • Cristiani:
    • Una speranza. “Siete stati chiamati a una sola speranza”. (Efesini 4:4-6)
  • Altre pecore:
    • Due speranze. “Davanti ai cristiani che vivono in questo tempo della fine sono poste due speranze diverse”. (w12 15/3 p. 20 § 2)
  • Cristiani:
    • Figli adottivi di Dio. “Tutti quelli che sono guidati dallo spirito di Dio sono figli di Dio.” (Romani 8:14) “Egli ci ha preordinato perché fossimo adottati come suoi figli mediante Gesù Cristo”. (Efesini 1:5)
  • Altre pecore:
    • Amici di Dio. “Geova, sulla base del sacrificio di riscatto di Cristo, [ha] dichiarato giusti sia i suoi unti in qualità di figli, sia i componenti delle altre pecore in qualità di amici”. (w12 15/7 p. 28 § 7)
  • Cristiani:
    • Salvati grazie alla fede in Gesù. “Non c’è salvezza in nessun altro, perché non c’è sotto il cielo nessun altro nome … mediante cui dobbiamo essere salvati”. (Atti 4:12)
  • Altre pecore:
    • Salvati sostenendo gli unti. “Le altre pecore non devono dimenticare che la loro salvezza dipende dal sostegno attivo che danno agli unti “fratelli” di Cristo ancora sulla terra.” (w12 15/3 p. 20 § 2)
  • Cristiani:
    • Premiati come re e sacerdoti. “Ne hai fatto un regno e sacerdoti per il nostro Dio; e regneranno sulla terra”. (Rivelazione 5:10)
  • Altre pecore:
    • Premiati come sudditi del Regno. “I componenti della ‘grande folla’ di ‘altre pecore’, ben più numerosi, hanno la speranza di vivere per sempre su una terra paradisiaca come sudditi del Regno messianico.” (w12 15/3 p. 20 § 2)
  • Cristiani:
    • Risorti per la vita eterna. “Felici e santi sono quelli che prendono parte alla prima risurrezione! Su di loro la seconda morte non ha potere”. (Rivelazione 20:4-6)
  • Altre pecore:
    • Resuscitati in imperfezione; sempre sotto il giogo del peccato. “Coloro che, essendo fisicamente morti, verranno risuscitati sulla terra durante il Millennio, saranno ancora uomini imperfetti. Anche i superstiti della guerra di Dio non saranno resi immediatamente perfetti e senza peccato. Rimanendo fedeli a Dio durante il Millennio, evidentemente i sopravvissuti sulla terra progrediranno in modo graduale verso la perfezione.” (w83 15/9 p. 31)
  • Cristiani:
    • Partecipano al pane e al vino. ““Bevetene tutti”. (Matteo 26:26-28) “Questo rappresenta il mio corpo … Continuate a far questo in mio ricordo”. (Luca 22:19)
  • Altre pecore:
    • Rifiutano di partecipare al pane e al vino. “Le ‘altre pecore’ non prendono gli emblemi alla Commemorazione.” (w06 15/2 pp. 22 § 7)

Nella lista sopra, probabilmente avrai notato che se ogni affermazione sulla speranza per i cristiani era supportata dalle Scritture, ogni insegnamento dell'Organizzazione sulle altre pecore è supportato solo dalle proprie pubblicazioni. In altre parole, confrontiamo gli insegnamenti di Dio con le dottrine degli uomini. Non pensi che se ci fosse anche un solo versetto biblico che dichiarava le altre pecore come amici di Dio o impediva loro di prendere parte agli emblemi, le pubblicazioni farebbero riferimento ad esso ad nauseam?

Se ripensi alla nostra prima illustrazione, vedrai che non c'è differenza tra ciò che i Testimoni ritengono essere la risurrezione terrena dei giusti e quella degli ingiusti. La risurrezione degli ingiusti non è una speranza che predichiamo, ma una contingenza. Questo accadrà, che sia sperato o meno. Quale ateo muore nella speranza di essere risuscitato da un Dio in cui non crede? Così, Paolo non predicava: "Non preoccuparti se vuoi mangiare, bere e essere allegro, fornicare, mentire, persino assassinare, perché hai la speranza della risurrezione degli ingiusti".

L’insegnamento delle altre pecore è in conflitto con ciò che Gesù ci ha insegnato. Ci ha mandato a predicare la vera speranza di salvezza - la salvezza in questa vita, non una possibilità di salvezza nella prossima.

Ora, so che alcuni Testimoni diranno: "Non sei onesto. Stiamo predicando per salvare miliardi di persone dalla morte eterna ad Armaghedon". Un gesto nobile, certo, ma purtroppo inutile.

Prima di tutto, che dire delle centinaia di milioni di persone a chi i testimoni di Geova non predicano in tutti i paesi arabi, così come in paesi come l'India, il Pakistan e il Bangladesh? Geova è il tipo di Dio che è prevenuto? Il tipo di Dio che non darà a tutti uguali possibilità di salvezza? Dio dice: "Mi dispiace se sei una sposina tredicenne venduto in schiavitù virtuale senza alcuna possibilità di mettere le mani su un prezioso numero della Torre di Guardia”? Oppure "Mi dispiace che tu sia un bambino appena nato nel momento sbagliato, nel posto sbagliato, da genitori sbagliati. Peccato, mi spiace tanto, ma per te c’è la distruzione eterna!”? "Dio è amore", dice Giovanni, ma non è il Dio che predicano i Testimoni; accettano l’idea che alcuni possano perdere la vita in nome della responsabilità collettiva.

Ma aspetta, la Bibbia dice davvero che tutti muoiono ad Armaghedon? Dice che quelli che combattono contro Cristo e che muoiono non saranno mai risuscitati? Perché se essa non lo dice, non possiamo predicarlo - non se non vogliamo subire le ripercussioni del predicare menzogne.

Rivelazione 16:14 dice che i "re dell’intera terra abitata [sono radunati per] la guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente". Daniele 2:44 dice che il Regno di Dio distruggerà tutti gli altri Regni. Quando un paese invade un altro, il suo obiettivo non è ammazzare tutti i suoi abitanti, ma piuttosto eliminare ogni opposizione al suo dominio. Rimuoverà i governanti, le istituzioni governative, i poteri militari e tutti coloro che si opporranno, quindi regnerà sulle persone. Perché dovremmo pensare che il regno di Dio farà qualcosa di diverso e, cosa più importante, dove dice la Bibbia che Gesù distruggerà tutti ad Armaghedon con l'eccezione di un minuscolo gruppo di altre pecore? E poi, da dove ci è arrivata questa dottrina delle altre pecore?

Tutto ebbe inizio nel 1934 nei numeri del 1° e del 15 agosto della Torre di Guardia (inglese). L'articolo in due parti era intitolato "La sua benignità". La nuova dottrina era (ed è tuttora) interamente ed esclusivamente basata su diverse applicazioni antitetiche non trovate nelle Scritture. La storia di Ieu e Gionadab è un'applicazione antitipica nel nostro tempo. Ieu rappresenta gli unti e Gionadab le altre pecore. Il carro di Ieu è l'organizzazione. C'era anche una strana applicazione fatta usando la traversata del Giordano dai preti che portavano l'Arca. Tuttavia, la chiave di tutto era l'applicazione fatta usando le sei città di rifugio israelite. Le altre pecore sono considerate omicidi antitipici, colpevoli del loro sostegno alla prima guerra mondiale. Il vendicatore del sangue è Gesù Cristo. Le città di rifugio rappresentano l'organizzazione moderna a cui l’omicidio, le altre pecore, deve fuggire per salvarsi. Non può lasciare la città di rifugio finché il sommo sacerdote non muore e il sommo sacerdote antitipico sono i cristiani unti che muoiono quando vengono portati in cielo prima di Armaghedon.

In un video, il membro del Corpo Direttivo David Splane ci dice che non accettiamo più drammi antitipici che non siano esplicitamente applicati nelle Scritture. Ma per aggiungere peso a questo, c'è un riquadro a pagina 10 dell’edizione di studio della Torre di Guardia di novembre 2017 che spiega: “Dato che le Scritture non fanno riferimento ad alcun significato antitipico delle città di rifugio, questo articolo e il successivo prendono invece in considerazione le lezioni che i cristiani possono imparare da questa disposizione.”

Quindi, ora abbiamo una dottrina senza fondamento. Non ha mai avuto alcun fondamento nella Bibbia, ma ora non ha basi nemmeno nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova. Abbiamo disconosciuto l'applicazione antitipica su cui si basa, sostituendola con nient'altro che asserzioni spudorate e infondate. In sostanza, diciamo, "è così perché diciamo che è così”.

Da dove nasce questo concetto innanzitutto? Ho studiato i due articoli di cui sopra che sono stati usati per introdurre - o dovrei dire "rivelare" - la dottrina delle altre pecore ai testimoni di Geova. Dovremmo essere consapevoli dell'anno. Era il 1934. Due anni prima, il comitato editoriale che controllava ciò che era pubblicato era stato sciolto.

Pertanto, J. F. Rutherford aveva il controllo completo di ciò che veniva pubblicato. C'era anche la questione della dottrina dei 144'000 che stabiliva che questo numero di unti era letterale. Potrebbe essere stato ribaltato abbastanza facilmente. Dopotutto, questo numero è il prodotto di 12 unità di 12.000 entità ciascuna, come dimostrato in Rivelazione 7:4-8. Questi sono considerati numeri simbolici presi dalle tribù simboliche di Israele. Quindi, si potrebbe facilmente sostenere che dodici unità simboliche non potrebbero produrre un totale letterale. Tuttavia, Rutherford ha optato per un approccio diverso. Perché? Possiamo solo formulare ipotesi, ma abbiamo il seguente fatto da considerare:

Nel libro Preservazione, ha fatto un'assunzione radicale. Poiché Rutherford aveva insegnato che Gesù era stato intronizzato in cielo nel 1914, ne ha dedotto che lo Spirito Santo non era più necessario per comunicare la verità rivelata, ma che ora gli angeli venivano usati. Alle pagine 202, 203 di Preservazione leggiamo (versione inglese): "Se lo spirito santo operasse ancora o svolgesse l'ufficio di avvocato e collaboratore, non sarebbe necessario che Cristo impieghi i suoi santi angeli nell'opera menzionata nel testo precedente. Inoltre, poiché Cristo Gesù è il Capo o Marito della sua chiesa quando appare al tempio di Geova per il giudizio, e raccoglie i suoi a se stesso, non ci sarebbe alcuna necessità per un sostituto di Cristo Gesù, come lo spirito santo; quindi l'ufficio dello spirito santo come avvocato, consolatore e aiutante cesserà. Gli angeli di Cristo Gesù che formano il suo seguito di servitori nel tempio, invisibili all'uomo, sono affidati ai membri della compagnia del tempio sulla terra". Come risultato di questo ragionamento, ora abbiamo una dottrina che è alla base della predicazione mondiale della buona notizia effettuata dai Testimoni di Geova che è stata "rivelata" in un periodo in cui ai Testimoni è stato detto che lo Spirito Santo non era più usato. Quindi questa rivelazione è avvenuta attraverso gli angeli.

Questo ha ripercussioni molto serie. A che punto? Considera l'avvertimento che Paolo ci dà: “… ci sono però alcuni che vi turbano e vogliono distorcere la buona notizia riguardo al Cristo. Ma chiunque vi annunciasse una buona notizia diversa da quella che vi abbiamo annunciato, anche se si trattasse di noi o di un angelo dal cielo, sia maledetto. L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: chiunque vi annuncia una buona notizia diversa da quella che avete accettato sia maledetto.” (Galati 1:7-9) Sotto ispirazione, Paolo ci dice che non ci sarà un’altra buona notizia. È così. Non ci sarà nessuno che possa pretendere all’ispirazione per cambiare il messaggio della buona notizia. Anche un angelo del cielo non può farlo. Rutherford, credendo che gli angeli ora stessero comunicando con lui come redattore capo per tutte le pubblicazioni e gli insegnamenti della Società, introdusse una dottrina che non ha fondamento nelle Scritture, basandosi interamente su applicazioni antitipiche ripudiati dall'Organizzazione stessa che continua ad insegnare questa dottrina.

Che cosa possiamo quindi concludere dalla vera fonte di questa dottrina che spinge milioni di cristiani a rifiutare il potere salvifico del corpo e del sangue di Cristo? “Perciò Gesù disse loro: ‘In verità, sì, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi.’” (Giovanni 6:53) Questa dottrina perverte e distorce il vero messaggio della buona notizia. Paolo disse, “… ci sono però alcuni che vi turbano e vogliono distorcere la buona notizia riguardo al Cristo.” Una distorsione non è la stessa di una sostituzione. L'Organizzazione non ha sostituito la buona notizia, ma l'ha distorta. Gesù è venuto per fare spazio al raduno degli eletti. Questi furono chiamati da Dio ad ereditare il regno preparato per loro dalla fondazione del mondo. (Matteo 25:34) Il suo messaggio non aveva nulla a che fare con il modo di sopravvivere ad Armaghedon. Invece, stava istituendo un'amministrazione con la quale il resto del mondo potrebbe essere salvato sotto il dominio del Regno. “Esso è in armonia con il suo volere, in virtù del quale si era proposto un’amministrazione al compimento dei tempi stabiliti, per radunare nel Cristo tutte le cose, le cose nei cieli e le cose sulla terra.” (Efesini 1:9,10) Il messaggio predicato dagli apostoli era un invito a diventare figlio di Dio. Giovanni 1:12 dice che “a tutti quelli che l’hanno accolto ha concesso il diritto di diventare figli di Dio”. Romani 8:21 dice che la creazione - tutta l'umanità cacciata dalla famiglia di Dio - “sarà liberata dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio.”

Quindi, la buona notizia che dovremmo predicare è: "Unisciti a noi per diventare uno dei figli adottivi di Dio, per regnare con Cristo nel Regno dei Cieli". Invece, i Testimoni di Geova predicano: "È troppo tardi per questo, la speranza che ora hai è di diventare un soggetto del regno, quindi non prendere parte al vino e al pane, non considerarti come un figlio di Dio, non pensare che Gesù riveste il ruolo di mediatore per te.Quel tempo è passato”. Non solo la dottrina delle altre pecore è una falsa dottrina, ma ha anche portato i Testimoni di Geova a predicare una falsa buona notizia. E secondo Paolo, chiunque lo faccia è maledetto da Dio.

Riflessione aggiuntiva

Quando ho discusso di queste cose con degli amici, ho dovuto affrontare una quantità sorprendente di resistenza. Non vogliono prendere parte agli emblemi perché sono stati condizionati a considerarsi indegni. Inoltre, ci è stato insegnato che gli unti vanno in paradiso per regnare da lì, e questo pensiero non è attraente per molti di noi. Com’è il cielo? Non lo sappiamo. Ma conosciamo la vita sulla terra e le gioie dell'essere umani. È sufficiente. Sinceramente, non voglio nemmeno vivere in cielo. Mi piace essere un umano. Tuttavia, continuo a partecipare perché anche Gesù me lo ha detto. Fine della storia. Devo obbedire al mio Signore.

Detto questo, ho delle notizie interessanti. Tutta questa storia di andare in cielo e regnare da lì potrebbe non essere ciò che supponiamo. Gli unti vanno veramente in cielo o regnano sulla terra? Mi piacerebbe condividere le mie ricerche con voi su questo argomento, e penso che placherà le vostre preoccupazioni e paure. In questa prospettiva, un prossimo articolo affronterà queste domande. Per ora, lascia che ti lasci con questa sicurezza di chi non può mentire: “Le cose che nessun occhio ha visto, che nessun orecchio ha sentito e che non sono salite in cuore a nessun uomo sono quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano” (1 Corinti 2:9)

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Lettura consigliata
Esaminiamo le nostre credenze:

l'esistenza di Dio

Se si chiede ad un cristiano, ed in particolare a un Testimone di Geova, di fornire una prova dell'esistenza di Dio, ci sono grandi probabilità che citi il quarto versetto del terzo capitolo della lettera agli Ebrei, "Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito ogni cosa è Dio".

Se il ragionamento è corretto, dal nulla non si è generato nulla bensì ogni cosa è presente sulla terra per via della volontà di un progettista, bisogna tuttavia capire che Paolo non stava cercando di argomentare sull'esistenza di un Creatore. Si stava rivolgendo ai suoi compagni cristiani, oltre che ebrei, che certamente non dubitavano del fatto che l'universo fu governato da un essere potente alla base di tutto. Inoltre, nell'antichità il problema non era affatto la non-credenza in Dio ma piuttosto l'inverso: si aveva tendenza a credere in una moltitudine di divinità. D'altronde, Paolo, in un'occasione, rimarcò che era stato fatto un altare dedicato ad un dio sconosciuto, sicuramente per timore di dimenticare di adorare una divinità.

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Acalia & Marta
Parabole per i nostri giorni (prima parte)
Carl-Bloch-Sermon-on-the-Mount
Cos'hanno da dirci le parabole di Gesù? Hanno relazione coi nostri giorni? Per prima cosa dobbiamo identificarle e comprendere quali di esse hanno un risvolto profetico. Per fare un esempio contrario, la parabola del figlio prodigo contiene un grandissimo insegnamento per noi ma non è profetica, non annuncia nessun avvenimento! Come facciamo dunque a distinguere i tipi di parabole? Come al solito, è molto semplice: ci atterremo a ciò che disse Gesù Cristo stesso, senza aggiungere né togliere. Limiteremo le interpretazioni ai soli elementi che si possono evincere direttamente dai racconti o da altri particolari scritti e attinenti. Per il resto ci accontenteremo volentieri della risposta del Signore: "Non sta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posto nella propria autorità”. – Atti 1:7
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